Fano (PU) – Spesso diciamo che Facebook è quel “luogo” in cui tutti si sentono il diritto di dare lezioni di vita e dove tutti, a seconda del periodo, sono allenatori di calcio, grandi statisti o virologi.
A volte però questo social network può anche essere fonte di ispirazione o quanto meno uno strumento per suscitare emozioni, rivedendo persone con cui non ci si frequentano da tempo o immagini di un periodo passato ma che sono e resteranno sempre scolpite nella nostra memoria.
È il caso del gruppo “Fano, scorci e ricordi” che in un mese dalla sua attivazione ha già raggiunto 3.000 iscritti confermando azzeccata l’intuizione del suo ideatore, il dottor Luca Imperatori.
“L’idea del Gruppo – racconta – è nata all’inizio del periodo di emergenza sanitaria Coronavirus, in cui la quarantena obbligata e la preoccupazione dilagante, stavano diffondendo uno stato d’animo caratterizzato da smarrimento, perdita di fiducia nel futuro e pessimismo. Ho pensato che la costrizione a stare nelle proprie case potesse essere sfruttata in modo positivo, stimolando le persone e guardarsi intorno, riscoprendo gli angoli, le vie, gli scorci vicini alle proprie abitazioni. Non con il fine di condividere i seppur belli angoli fanesi (cosa che già si fa abitualmente anche in altri gruppo, ndr), ma evocando i ricordi che ogni rispettiva via, ogni rispettivo scorcio potevano risvegliare in tutti noi. Ne è emerso un mondo di ricordi, moltissimi inediti, aneddoti, episodi divertenti, affettuosi, a volte tristi, ma tutti bellissimi da leggere e ricordare. Progressivamente si è risvegliato il senso della comunità e delle tradizioni della nostra città. È come aprire dei cassetti che probabilmente non sarebbero mai stati aperti”.
E scorrendo il gruppo, sono tante le immagini che appaiono in bianco e nero di una Fano che fu e sono tanti i fanesi che in quello scatto rivedono il nonno, lo zio o il barista del bar vicino casa.
E poi ancora immagini di Carnevali passati, vecchi articoli di giornale, le ricette di cibi della tradizione e angoli della città “nascosti” che riemergono grazie all’occhio attento dei cittadini che anche se in un periodo di emergenza sanitaria non perdono occasione per dimostrare il loro amore per Fano.