Fano (PU) – Il contributo di 3.000 euro, già donato al Comune per far fronte ai buoni spesa elargiti alle famiglie durante la Fase 1, è stato solo il primo passo di un grande progetto che mira a mettere in rete aziende, cittadini e associazioni del terzo settore per rispondere ai bisogni sociali di un intero territorio.
La Fondazione di Comunità Città di Fano, evoluzione della Fondazione Fano Solidale che ha operato in città per oltre 10 anni, si presenta forte di un patrimonio di mezzo milione di euro lasciato in eredità dall’ente che l’ha preceduta, tesoretto destinato ad aumentare già nell’immediato grazie ad una raccolta fondi avviata e ancora in corso che darà subito risposte concrete all’emergenza sociale nata in seguito a quella sanitaria.
“Non saremo noi a battezzare i progetti cui destinare le risorse – ha spiegato il presidente, Alberto Di Martino – ma avvieremo dei bandi con dei crismi e delle caratteristiche ben precise che saranno accessibili a tutti. La Fondazione di Comunità non interviene per coprire dei ‘buchi’ di bilancio ma per finanziare progetti e lo farà attraverso dei contributi a fondo perduto o con dei co-finanziamenti, sempre dietro presentazione di domanda che attesti la bontà del progetto stesso”.
“La Fondazione di Comunità Città di Fano – spiega l’assessore al Welfare di Comunità, Dimitri Tinti -, così come tutte le fondazioni analoghe, agisce in quello che viene definito il “secondo welfare”, ovvero affianca le istituzioni che da sole non sono in grado di sopperire alle crescenti esigenze del territorio creando quella sinergia indispensabile per dare risposte concrete. L’obiettivo condiviso dal Consiglio d’Amministrazione della Fondazione è quello di ampliare il raggio d’azione e coinvolgere tutte le realtà del terzo settore che operano nel territorio dell’Ambito Territoriale Sociale 6”.
Ad oggi sono 4 i soci della Fondazione (Comune, Polo 9, Bcc e Ucid, Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti e Professionisti ) ma l’obiettivo è crescere per far si che aumenti il patrimonio, sia economico sia umano, patrimonio costituito da contributi che coinvolgono singoli cittadini, aziende, banche, istituzioni ed enti e che possono consistere in donazioni di denaro, immobili, lasciti e fondi patrimoniali da destinare alle esigenze delle categorie più disagiate.
10.000 euro la quota per diventare socio, 500 euro quella per diventare “amico” e dare comunque un contributo importante alla causa.
di Matteo Delvecchio