

Pesaro – Il consiglio provinciale ha approvato l’assestamento di bilancio 2025-2027, la variazione al Dup (Documento unico di programmazione 2025-2027) e il Dup 2026-2028 (a favore “La Casa dei Comuni”, contraria “La Nuova Provincia”; ndr). «Da registrare i nuovi fondi Pnrr per il progetto ‘Cloud per le Province’ nell’ambito dell’informatica (931 mila euro in tre anni) e quelli relativi ai progetti Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) finanziati dal ministero dell’Interno (2 milioni e 961 mila euro per le annualità 2026 e 2027)», ha detto la dirigente provinciale del Bilancio Patrizia Omiccioli.
Ulteriori risorse integrative (410 mila euro in tutto sul 2025 e il 2026) dalla Regione per il sisma 2022 per interventi sugli edifici scolastici. La Provincia con fondi propri finanzia 440 mila euro per l’edilizia scolastica (tra cui 250mila euro per l’adeguamento delle barriere architettoniche di Palazzo De Petrucci di Fano; 60mila euro per lavori nelle aule dell’Istituto Cecchi e 32mila euro per lavori su fognature al Santa Marta, oltre ad altri 130mila euro per le strade sulla straordinaria manutenzione. Infine 570 mila euro per il completamento dei lavori del Pnrr per le cabine elettriche in alcune scuole provinciali.
Resta al momento in stand-by la cessione dei fabbricati e la vendita dei terreni a Tavullia dalla Provincia all’Unione Pian del Bruscolo, prospettata lo scorso aprile. Per Daniele Malandrino (la Nuova Provincia), «difficilmente si concretizzerà, il segretario dell’Unione ha invitato la giunta a contenere la spesa». «Noi speriamo di concludere l’operazione», ha ribadito il presidente Giuseppe Paolini. Così nell’assestamento un milione nell’ambito della manovra di ripiano dal disavanzo per i «crediti vantati dalla Provincia nei confronti della Regione» – già approvata in sede di rendiconto – viene sostituito con economie derivante da sospensione e estinzione anticipata dei mutui effettuata dalla Provincia.
CAVE – Approvata la variante generale al Ppae (Programma provinciale delle attività estrattive) e al Peae (Programma esecutivo delle attività estrattive), illustrata dal funzionario Eros Massarini, con il voto a favore del gruppo ‘La Casa dei Comuni’ e l’astensione dei consiglieri de ‘La Nuova Provincia’. «Il documento – osserva il dirigente provinciale Maurizio Bartoli nella relazione – rappresenta l’atto conclusivo di una pianificazione del settore estrattivo partita nel 2003, quando la Regione attribuì oltre 17 mila metri cubi alla Provincia per le attività estrattive.
In questo modo sono stati attribuiti i quantitativi di materiale di cava assegnati nella programmazione precedente (Ppae del 2003, 2007 e 2010) ma mai attivati o autorizzati, oltre alla volumetria residua distribuita con la variante del 2022». Si tratta in tutto di circa 4 milioni e 214 mila di metri cubi di residuo, da assegnare per escavazioni non eseguite e poli nel frattempo chiusi. «Si è operato in modo virtuoso, migliorando l’impatto ambientale dell’attività estrattiva.
Con questa variante, infatti, vengono eliminati sei poli dalla programmazione, ottimizzando i siti maggiormente produttivi che in totale ora passano da 21 a 15 in tutta la provincia, ovvero quelli che si sono dimostrati più idonei e funzionali. Eliminando invece, dopo avere fatto manifestazioni d’interesse, quelli che negli ultimi dieci anni non avevano attivato alcun tipo di escavazione. «Si tratta di una ottimizzazione e contestualmente di una risposta importante per fare fronte alle esigenze delle opere infrastrutturali della provincia e alla crescente necessità di richiesta di aggregati di qualità. Promuovendo allo stesso tempo una gestione oculata e sostenibile delle risorse a tutela del territorio», ha osservato a margine il presidente Giuseppe Paolini.