
DIRE – 50 anni di ‘Wish you were here’, quando i Pink Floyd si superarono
- 13 Settembre 2025
Roma – Mezzo secolo di storia, nel segno di Syd Barrett, con un occhio (anzi un orecchio) a The Dark Side Of The Moon. Compie 50 anni Wish You Were Here, nono album in studio della band. È il 1973 quando i Pink Floyd, impegnati in tour per promuovere quello che per molti è il loro ‘album perfetto’ ovvero The Dark Side Of The Moon, suonarono dal vivo tre pezzi inediti: Raving and Drooling, l”antenata’ di Sheep che fu uno dei singoli iconici di Animals, You Gotta Be Crazy, ovvero Dogs altro tassello di Animals e, soprattutto, Shine On You Crazy Diamond. Proprio quest’ultima, incisa in due parti, è contenuta in Wish You Were Here album che la band di Roger Waters iniziò a registrare ad inizio 1975. Si tratta di una canzone che il bassista e mente creativa dei Pink Floyd scrisse pensando al concetto di assenza, di perdita. E che poteva essere quella di Syd Barrett (è lui il “diamante pazzo” della canzone), allontanato dal gruppo a causa del suo stato mentale, ma anche quella del padre di Waters, un militare, morto durante la Seconda Guerra Mondiale ad Anzio, alle porte di Roma. Ma anche il singolo omonimo dell’album, appunto Wish You Were Here è legato a Barrett. Assemblare i pezzi per dar vita ad un album che almeno replicasse il successo di The Dark Side Of The Moon, non fu certo facile. Eppure il risultato fu centrato in pieno, anzi riuscirono ad andare oltre le aspettative, oltre loro stessi: addirittura la Emi, che pubblicò l’album, a fatica riuscì a rispondere alle richieste visto che divenne complicato stampare le copie in numero sufficiente per soddisfare la domanda.
COSA SUCCESSE IL 5 GIUGNO 1973
All’album, al singolo Shine On You Crazy Diamond nel particolare, è legato un episodio che potrebbe sembrare una leggenda ma che fu invece realmente accaduto. È il 5 giugno del 1975, studio 3 degli Abbey Road Studios a Londra, il gruppo è al lavoro per completare il missaggio finale di Shine On You Crazy Diamond, quando un uomo sovrappeso con la testa e le sopracciglia completamente rasate a zero, con in mano una busta di plastica della spesa, entrò nella stanza. Waters, che stava lavorando nello studio, inizialmente non lo riconobbe, mentre Wright inizialmente pensò si trattasse di un amico di Waters o di un tecnico della EMI, ma presto si rese conto che si trattava di un irriconoscibile Syd Barrett. Non era più quel ragazzo magro, pieno di capelli, che avevano lasciato a fine Anni 60. Anche David Gilmour inizialmente pensò a un membro dello staff della EMI prima di accorgersi che si trattava del vecchio amico, e Mason restò inorridito quando Gilmour gli disse chi fosse mentre Waters scoppiò in lacrime. Alla domanda di come avesse fatto a mettere su così tanto peso, rispose che aveva a casa un grosso frigorifero pieno di carne di maiale e che mangiava molte costolette. Si propose per dare un proprio contributo al disco suonando delle parti di chitarra, ma quando ascoltò il mix di Shine On non si mostrò entusiasta della canzone, definendola addirittura “un po’ datata”. A completare la track list dell’album, con la storica copertina in cui due uomini si stringono la mano, uno era letteralmente in fiamme – canzoni come ‘Welcome To The Machine’ e ‘Have A Cigar’, quest’ultima cantata a sorpresa dal cantante folk inglese Roy Harper.
LA RIEDIZIONE PER I 50 ANNI
Proprio per celebrare il cinquantennale i Pink Floyd hanno annunciato che il 12 dicembre esce la riedizione in versione Deluxe Box Set, CD, digitale, Vinile e per la prima volta in Dolby Atmos. È disponibile una prima registrazione demo inedita di “Welcome to the Machine”, originariamente intitolata “The Machine Song”. Più breve rispetto all’epica versione definitiva, “The Machine Song (Demo #2, Revisited)” offre ai fan un’anteprima di ciò che li attende in “Wish You Were Here 50”.
Tra le altre rarità da studio in uscita, figurano “The Machine Song (Roger’s demo)”, il primo demo casalingo che Roger Waters presentò originariamente alla band, un mix strumentale inedito di “Wish You Were Here” che mette in risalto la pedal steel guitar di David Gilmour e, per la prima volta, una versione completa di “Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-9)” che unisce le due parti del brano in un nuovo mix stereo realizzato da James Guthrie. “Wish You Were Here 50” verrà pubblicato in vari formati: 3LP, 2CD, Blu-ray, digitale e cofanetto deluxe.
L’edizione digitale comprenderà l’album originale del 1975 con un nuovo mix in Dolby Atmos realizzato da James Guthrie, collaboratore dei Pink Floyd fin dal 1979 con “The Wall”. Include inoltre 25 brani bonus composti da 9 rarità da studio e 16 registrazioni dal vivo realizzate dal celebre bootlegger Mike Millard al concerto dei Pink Floyd alla Los Angeles Sports Arena del 26 aprile 1975 (qui pubblicate ufficialmente per la prima volta).