

Roma – Nel terzo giorno di cessate il fuoco a Gaza qualcosa si muove. Secondo Al-Qahera News, circa 400 camion sono pronti a partire dal sud dell’Egitto per entrare nella Striscia attraverso i valichi di Karem Abu Salem e al-Awja (Nitzana) e Rafah. Nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco di Gaza raggiunto in settimana, Israele ha accettato l’ingresso giornaliero di 600 camion di aiuti umanitari gestiti dall’Onu e da altri donatori.
Stando a quanto riportato dalla Cnn, domani, 13 ottobre, Trump dovrebbe arrivare in Israele dove parlerà al parlamento israeliano. Il presidente americano si recherà poi in Egitto, per co-presiedere insieme al presidente egiziano al Sisi, al vertice sugli accordi di pace a cui prenderanno parte i leader mondiali provenienti da più di 20 paesi. Tra questi: il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer e Giorgia Meloni. Grande assente, Israele.
Ma se da un lato il mondo intero si sta mobilitando per raggiungere un pace duratura tra Tel Aviv e Hamas, dall’altra, l’estrema destra israeliana non è dello stesso parere. Su X, il ministro della Difesa Katz ha sottolineato che “la grande sfida per Israele dopo il ritorno degli ostaggi sarà la distruzione di tutti i tunnel terroristici di Hamas a Gaza, direttamente da parte delle IDF e attraverso il meccanismo internazionale che sarà istituito sotto la guida e la supervisione degli Stati Uniti. Questo è il significato principale dell’attuazione del principio concordato di smilitarizzazione di Gaza e disarmo di Hamas. Ho dato istruzioni alle IDF di prepararsi a portare a termine la missione”, ha scritto.