Roma – I responsabili di reparto hanno dovuto frequentare dei corsi di formazione specifici per comunicare con i dipendenti che da oggi, martedì 28 ottobre, riceveranno mail di licenziamento. Amazon si è preparata così al maxitaglio di 30.000 posti di lavoro aziendale nei suoi diversi team. La notizia, diffusa da Reuters, Wall Street Journale e New York Times, non è stata confermata direttamente dall’azienda, ma le autorevoli testate la riportano citando più fonti e descrivendo molti dettagli “sull’operazione”.
Questa mattina quindi dal gruppo di Seattle inizieranno a essere inviate mail di licenziamento che riguardano in particolare manager e impiegati degli uffici (non quindi logistica e magazzini): risorse umane, web service, pubblicità, manager sono i reparti interessati. I tagli toccano il 10% dei 350mila posti di lavoro aziendali: una parte minoritaria degli 1,55 milioni di dipendenti totali di Amazon a livello internazionale. Ma, come spiega Reuters, l’operazione rappresenta di fatto il più grande taglio di posti di lavoro da parte del colosso della logistica dalla fine del 2022, quando ha iniziato a tagliare circa 27.000 posizioni. Un portavoce di Amazon ha rifiutato di commentare.
La mossa sarebbe parte della strategia intrapresa da Amazon “per ridurre le spese e compensare le assunzioni eccessive avvenute durante il picco di domanda della pandemia”: lo avrebbero riferito all’agenzia Reuters “tre persone a conoscenza della questione”.
La notizia però risparmia solo per ora i dipendenti dei magazzini e della logistica: il ceo di Amazon, Andy Jassy, lo scorso giugno, in una comunicazione interna inviata ai dipendenti, aveva reso noto l’intenzione dell’azienda di incrementare l’uso dell’intelligenza artificiale, aprendo a ulteriori tagli di posti di lavoro, in particolare “attraverso l’automazione di attività ripetitive e di routine.