

Bari – È stato svegliato dalle esplosioni che hanno accompagnato l’ingresso delle teste di cuoio nel covo in cui si nascondeva, alla periferia di Foggia. Così, dopo l’irruzione dei carabinieri del gruppo di intervento speciale, Leonardo Gesualdo non ha opposto resistenza, anche se poteva contare su una pistola carica. Era uno dei latitanti più pericolosi e ricercati d’Italia fino all’alba di questa mattina, martedì 7 ottobre.
Il blitz ha sorpreso nel sonno il 39enne, esponente di spicco della “Società foggiana”, ricercato dal 2020 e inserito nella lista dei latitanti più pericolosi. L’operazione condotta dai reparti speciali dell’Arma è l’atto finale di mesi di indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Foggia che, nei giorni scorsi, sono riusciti a localizzare il rifugio del latitante, dove è stato colto di sorpresa, mentre stava dormendo. In suo possesso è stata rinvenuta una pistola con matricola abrasa e caricatore da sei colpi inserito. L’operazione è stata coordinata dalla Dda di Bari, guidata dal procuratore Roberto Rossi.