

Milano – “Se le risposte europee tardano bisogna che le risposte nazionali siano più forti”. Così il segretario del Pd Enrico Letta, in un punto stampa sotto la sede milanese di Assolombarda, parlando della crisi energetica prima di un incontro con gli imprenditori locali.
“Chiediamo al governo di essere molto forte e netto nella trattativa europea”, afferma il segretario del Pd. “Perché in questo momento c’è da arrivare a un risultato il più presto possibile , credo che ottobre sia troppo tardi. Anche da questo incontro con il sistema delle imprese c’è da lanciare questo messaggio: non c’è da aspettare, c’è da intervenire il più presto possibile sia a livello europeo che nazionale”.
Per Letta “oggi i giovani vanno via dall’Italia per cercare lavoro fuori. Per noi è molto importante che si introduca un contratto di primo impiego senza cominciare con quella insopportabile trafila degli stage finti e gratuiti che sono l’anticamera della fuga verso fuori. I giovani vanno pagati perché oggi normalmente il primo contratto è di stage e questo non va bene”.
“Siamo pronti a fare tutto il possibile per sostenere importanti iniziative nazionali sia sul tema del raddoppio del credito d’imposta, che per noi e una delle questioni fondamentali per aiutare il sistema delle imprese a reggere questo momento di difficoltà, sia per le imprese energivore che per quelle non energivore”. Letta parla di “un raddoppio che passi dal 25 a 50 per le imprese energivore e dal 15 al 30 per le non energivore. Un credito d’imposta che sia frazionabile e cedibile. Accanto a questo, il tema del tetto e del disallineamento tra costo dell’energia prodotto da gas e il costo prodotto da rinnovabili che rappresenta un punto essenziale e fondamentale”.