

Roma – Una scritta offensiva contro il giornalista Bruno Vespa è comparsa all’interno di uno degli ascensori della sede Rai di via Teulada, a Roma. La frase, “Vespa infame”, incisa sul metallo, è stata notata da alcuni dipendenti e subito segnalata alla direzione. La Rai ha presentato denuncia alle forze dell’ordine, che hanno già avviato accertamenti per individuare i responsabili del gesto. L’episodio arriva a poche ore da una polemica televisiva che ha coinvolto lo stesso Vespa: durante un recente confronto a Cinque Minuti, il giornalista ha avuto un acceso scambio con Tony La Piccirella, portavoce della Flotilla per Gaza, accusandolo di “non avere a cuore gli interessi dei palestinesi”. Uno scontro che aveva già acceso il dibattito sui social e attirato l’attenzione dei media.
L’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, ha espresso una ferma condanna per la scritta comparsa nella sede di via Teulada.
“Si tratta di un episodio grave che rappresenta una forma di intimidazione e di intolleranza inaccettabile. Simili comportamenti non appartengono alla cultura del dialogo e del rispetto che devono caratterizzare ogni luogo di lavoro, tanto più una sede del servizio pubblico radiotelevisivo.”
Rossi ha ribadito che la Rai è e resta “a difesa del pluralismo, del confronto civile tra opinioni diverse e della libertà di espressione”, sottolineando che “ogni forma di linguaggio d’odio o minaccia personale è incompatibile con i valori del servizio pubblico”.
Solidarietà al conduttore di Porta a Porta è arrivata dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Forza Italia), che ha definito la scritta “un atto vigliacco e figlio di un clima preoccupante che si sta facendo strada nella società”.
Mulè ha aggiunto che “colpire un giornalista per le sue opinioni o per il ruolo che svolge significa minare la libertà di espressione e il rispetto del confronto democratico”.
Anche i parlamentari della Lega in Commissione di Vigilanza Rai hanno espresso condanna unanime per l’accaduto. In una nota congiunta, Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli hanno definito la scritta “un gesto ignobile e vile”, aggiungendo che Vespa “da anni garantisce un’informazione equilibrata e di qualità al servizio del pubblico”.
Le forze dell’ordine stanno visionando le telecamere di sorveglianza della sede per risalire all’autore dell’incisione.
L’episodio si è verificato nel giorno in cui Bruno Vespa torna in onda con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite sia di Cinque Minuti sia di Porta a Porta. Un caso che riaccende i riflettori sul clima di tensione e sulle polemiche che, nelle ultime ore, hanno investito il giornalista simbolo del servizio pubblico.