

Roma – Quattro giornalisti sono tra le 19 persone uccise in un attacco israeliano al complesso medico Nasser a Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza. Le vittime, come riporta l’emittente Al Jazeera, sono state uccise al quarto piano dell’ospedale in un doppio attacco: prima un missile poi un altro mentre arrivavano le squadre di soccorso.
Tra le vittime figurano il fotografo di Al Jazeera Mohammad Salama; Hussam al-Masri, che lavorava come fotoreporter per l’agenzia di stampa Reuters; Mariam Abu Daqqa, che lavorava come giornalista per diversi organi di stampa, tra cui The Independent Arabic e l’agenzia di stampa Associated Press; e Moaz Abu Taha, che lavorava per la rete NBC, secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza. L’uccisione dei quattro giornalisti avviene appena due settimane dopo l’uccisione del giornalista di Al Jazeera Anas al-Sharif, insieme a quattro suoi colleghi, davanti all’ospedale al-Shifa di Gaza City.
L’esercito israeliano e l’ufficio del Primo Ministro non hanno rilasciato dichiarazioni immediate in merito agli attacchi. Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha condannato Israele per gli attacchi, affermando che essi rappresentano “una guerra aperta contro i media liberi, con l’obiettivo di terrorizzare i giornalisti e impedire loro di adempiere al loro dovere professionale di denunciare i crimini di Israele al mondo”. Secondo il Palestinian Journalists Syndicate, più di 240 giornalisti palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano a Gaza dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023.