Roma – “Depositeremo un’interrogazione sui lavori di ristrutturazione e sull’accatastamento della villa acquistata dalla premier. Dall’operazione immobiliare emergono dettagli piuttosto opachi e ambigui sulla residenza di 347 mq, poi diventati 433, con 1.000 mq di giardino e piscina. Il tutto acquistato per circa 1,2 milioni di euro. Un’operazione alquanto rara nel suo genere. Meloni ha infatti rilevato la villa pattuendo lavori di ristrutturazione, inclusi interventi di efficientamento energetico, a carico dei venditori.
Dunque, lavori per circa 300 mila euro, da quanto ricostruito da alcuni organi di stampa, sostenuti dai venditori ma a totale beneficio della premier, che in virtù di un atto di immissione in possesso anticipato è andata ad abitare nella villa prima ancora di diventarne proprietaria. Per capirci, ha traslocato nella villa a giugno 2024, prima del rogito fatto a dicembre, come poi ha confermato in Parlamento il ministro Ciriani. Ma quanti cittadini riescono a farsi ristrutturare la casa dal venditore?
Altro punto cruciale è l’accatastamento: la villa, inizialmente A/7 (villino), dopo i lavori che hanno portato a un sensibile aumento di superficie, vani e rendita catastale, è stata mantenuta come A/7 dai venditori, nonostante la presenza della piscina, l’aumento delle dimensioni e il carattere di ‘lusso’ suggerissero un più coerente accatastamento come A/8 (villa), che avrebbe comportato oneri fiscali ben più alti per la premier.
Andremo fino in fondo a questa storia e chiederemo al Governo ulteriori spiegazioni per capire se la ristrutturazione della villa sia stata effettuata con l’uso di bonus edilizi di cui la Meloni ha indirettamente beneficiato e se il nuovo accatastamento come A/7 sia regolare, soprattutto verificando se l’immobile presenta un pregio oltre l’ordinarietà”. Lo ha annunciato in un post sui social Agostino Santillo (M5S), vicepresidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera.