

Roma – Un pezzo di carne – il tronco di un uomo – chiuso in un sacco dell’immondizia abbandonato vicino ad un’area giochi per bambini. Sembra una mostruosità da film horror, invece è quanto successo a Spoleto. Il ritrovamento risale a ieri notte, lunedì 22 settembre: a darne notizia il quotidiano locale “Il Corriere dell’Umbria” che si interrogava sull’identità di quello che resta di un corpo smembrato.
All’indomani, dopo l’intervento immediato sul posto degli uomini della scientifica, dei carabinieri e del magistrato di turno e l’avvio delle indagini, si è risaliti a un nome. Quel corpo massacrato sarebbe di Bala Sagor, un cittadino del Bangladesh di 21 anni di cui si erano perse le tracce da 4 giorni. Sui gruppi social locali giravano sue foto e appelli per avere sue notizie. Soprannominato Obi, faceva l’aiuto cuoco ed era ospite di una casa d’accoglienza della zona. Di lui resta solo una parte di cadavere, avvolto in una carta plastificata e racchiuso in un sacco nero di plastica, buttato in un dirupo tra il parco giochi e i binari della ferrovia.
Il ritrovamento è avvenuto su segnalazione di un residente che aveva notato, prima del sacco, una bicicletta elettrica abbandonata proprio vicino a dove poi è stato ritrovato il sacco. Una volta scoperto cosa conteneva si sono attivate le indagini. I carabinieri, intervenuti ieri sera, per ore hanno perlustrato l’area, insieme ai vigili del fuoco, per cercare i resti del corpo e trovare più indizi possibili non solo per risalire all’identità del cadavere ma anche per ricostruire quanto gli sia accaduto e chi possa esserne il o i responsabili. Ma oltre al sacco e alla bici – di proprietà della vittima- null’altro al momento è stato ritrovato.
Dalle prime notizie trapelate, sulla parte del corpo ritrovata sono state rinvenute alcune ferite di arma da taglio che potrebbero aver causato il decesso. Ma solo dall’autopsia si potrà capire qualcosa di più: nelle prossime ore verrà conferito l’incarico per l’esame autoptico al medico legale che procederà anche all’esame del Dna. Da individuare anche il luogo dell’omicidio: l’ipotesi più probabile è che l’omicidio sia avvenuto altrove e che successivamente si sia proceduto a sezionare gli arti e il capo.
Sul posto, insieme ai carabinieri dei reparti territoriali sono intervenuti anche gli esperti del Ris per compiere i rilievo scientifici che possano anche ritrovare tracce dell’assassino. All’esame degli inquirenti anche i video delle telecamere di sorveglianza della zona che possano aver colto il momento dell’abbandono del sacco.