

Roma – Mentre Trump s’accorge che “una pace tra Ucraina e Russia forse è impossibile” (ma cambierà idea altre trecento volte nei prossimi giorni), Vladimir Putin tranquillizza il mondo alla sua maniera: “Non c’è stato alcun bisogno di usare le armi nucleari… e spero che non saranno necessarie”. Il presidente russo l’ha dichiarato in un filmato della televisione di stato sui suoi 25 anni al potere. Ha affermato che la Russia ha la forza e i mezzi per portare il conflitto in Ucraina a quella che ha definito una “conclusione logica”. “Pace” non fa parte del suo vocabolario. Il timore di un’escalation nucleare è stato un fattore che ha influenzato il pensiero dei funzionari statunitensi da quando la Russia ha invaso l’Ucraina all’inizio del 2022. Ed è lo spauracchio che Putin usa a giorni alterni per alimentare la pressione di sponda sui media occidentali. L’ex direttore della CIA William Burns ha affermato che alla fine del 2022 sussisteva un rischio reale che la Russia potesse usare armi nucleari contro l’Ucraina. Nell’autunno del 2022, gli Stati Uniti erano così preoccupati per il possibile uso di armi nucleari tattiche da parte della Russia che hanno avvertito Putin delle conseguenze del loro utilizzo. Stesso avvertimento gli era arrivato dal leader cinese Xi Jinping. Putin ha firmato una versione aggiornata della dottrina nucleare russa nel novembre 2024, specificando le circostanze che gli consentono di utilizzare l’arsenale atomico di Mosca, il più grande al mondo. Quella versione ha abbassato l’asticella, dandogli la possibilità di ricorrere all’atomica anche in risposta a un attacco convenzionale sostenuto da una potenza nucleare.