

Roma – “Quelli che oggi hanno assaltato stazioni, bloccato autostrade e porti non hanno a cuore i bambini di Gaza e la fine delle guerre ma vogliono lo scontro sociale. Nelle prossime settimane sono già in calendario altri 44 scioperi tra generali e locali. Sono lavoratori anche gli italiani che oggi sono rimasti a piedi, sono lavoratori le decine di poliziotti mandati in ospedale. Impediremo che si ripeta e chiederemo una cauzione a chi organizza cortei e manifestazioni, in caso di danni pagheranno di tasca loro”. Lo dice il vicepremier e ministro Matteo Salvini al Tg1.
“Trovo avvilente che si utilizzi, si sfrutti e si strumentalizzi una tragedia come quella che sta avvenendo nel conflitto israelo-palestinese a Gaza, per fare vili aggressioni a danno delle forze di polizia: contiamo più di 50 feriti tra le forze di polizia, ci sono delle persone fermate. Tutto questo non vedo cosa centri con i temi della pace, di Gaza, con le posizioni di Israele o con le posizioni della Palestina”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, commenta a Trieste la difficile giornata di manifestazione pro-Palestina proclamata dai sindacati di base, in sciopero generale, e che ha visto in diverse città italiane scontri e violenze tra manifestanti e forze dell’ordine. “Credo che sia la solita riproposizione, cosa che temevo- continua il ministro-, di alcune frange importanti, ma infiltrati, all’interno di queste manifestazioni, che strumentalizzano tutto pur di compiere azioni violente contro le forze di polizia. Credo che vadano condannati in maniera drastica, netta, senza tentennamenti da tutti- sottolinea Piantedosi-, e credo soprattutto che bisogna fare da parte dei manifestanti, che hanno diritto di manifestare, opera di assoluto allontanamento e presa di posizione da queste frange, che sono sicuramente anche minoritarie, ma hanno come si vede un peso molto importante”.
Secondo il ministro, le frange violente sono “capaci di proporre una connotazione del tutto diversa che offende i valori della libertà di manifestazione del pensiero. Il nostro è un ordinamento che permette a tutti di manifestare qualsiasi idea- sottolinea Piantedosi-, siamo organizzati per consentire a chiunque di manifestare qualsiasi cosa, da una parte e dall’altra. Però poi vedere queste scene inaccettabili di violenza, credo sia possibile commentare da parte di tutti”, conclude.