Milano – “Solo sei anni di carcere per chi ha stuprato e messo incinta una bambina di dieci anni? Di dieci anni… Agghiacciante, inaccettabile. La Lega da tempo propone norme più severe e giuste: niente attenuanti, niente rito abbreviato e nessuno sconto di pena per pedofili e stupratori. Per quei mostri, anzi, castrazione chimica. Spero che anche gli altri partiti ci diano una mano”. Lo scrive sui social il vicepremier e ministro Matteo Salvini.
Il suo intervento cade l’indomani della richiesta della Procura di Brescia di una pena di 6 anni e 8 mesi di carcere per un 29enne di origine bengalese accusato di aver violentato, all’interno di un centro migranti del Bresciano, una bambina di 10 anni. Le violenze sulla minore- anche lei ospite del centro con la madre- sono avvenute nell’estate del 2024, all’interno a Collio, in alta Valtrompia e furono scoperte solo a seguito di una visita medica della bambina che ha portato alla luce una ulteriore terribile verità. La vittima infatti era rimasta incinta dopo quelle violenze. Le fu quindi praticato un aborto terapeutico.
Il bengalese è stato arrestato dopo due settimane dalla scoperta e accusato di violenza sessuale aggravata, commessa ai danni di un minore. Ora è a processo in rito abbreviato, consentendogli lo sconto di un terzo della pena, e la Pm al richiesto al giudice quanto previsto in applicazione delle attenuanti generiche. Ora la pronuncia definitiva del tribunale è attesa per il prossimo 13 gennaio.
Le parole del leader della Lega arrivano a pochi giorni dallo stop richiesto dai senatori del suo partito al Ddl sul consenso formale in materia sessuale in commissione giustizia. A giustificare la richiesta, la necessità di compiere ulteriori accertamenti e correttivi sul testo, ma l’opposizione ha sollevato forti dubbi e malumori. L’approvazione del provvedimento, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, era stato infatti suggellato in precedenza da un accordo bipartisan tra le leader delle rispettive coalizioni, Meloni e Schlein.