Cagliari – Preso atto delle informazioni sinora acquisite, l’assessorato “proseguirà le proprie verifiche attraverso l’attivazione di tutte le procedure previste”. Con l’obiettivo di accertare in modo completo “la dinamica dell’accaduto e individuare eventuali responsabilità, onde garantire il pieno rispetto del diritto alla salute dei cittadini”. Questo il comunicato diffuso oggi dall’assessorato alla Sanità della Regione Sardegna, guidato da Armando Bartolazzi, dopo il caso di presunta malasanità nel presidio ospedaliero Sirai di Carbonia, dove nei giorni scorsi, aveva denunciato Daniela Garau, consigliera comunale di Fdi, una paziente sarebbe morta sulla barella nel corridoio del pronto soccorso, dopo giorni d’attesa per una frattura al femore.
“È inaccettabile e inumano- la denuncia di Garau, che sulla vicenda ha presentato un’interpellanza urgente-. Pensare di arrivare all’ospedale Sirai con una frattura del femore, permanere nel corridoio e astanteria del pronto soccorso per 13 giorni e cessare di vivere lì stesso, senza essere mai stato ricoverato in alcun reparto specialistico perché non ci sarebbero stati posti letto disponibili”.
Oggi dunque le precisioni dell’assessorato, che sulla vicenda vuole fare chiarezza, informando innanzitutto che la asl del Sulcis-Iglesiente, “su impulso urgente dell’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, ha trasmesso una prima relazione sui fatti”.
In particolare, viene ricordato, la richiesta concerneva le “circostanze che hanno portato al mancato ricovero della paziente in un reparto specialistico e i provvedimenti eventualmente adottati dall’azienda sanitaria per prevenire e scongiurare gravi danni alla paziente”. Ancora, le motivazioni per cui “non sia stata individuata per tempo una soluzione alternativa di ricovero presso altre strutture del territorio o extraregione, tramite il coinvolgimento del bed manager regionale e dello stesso assessorato regionale della Sanità”. Infine, le circostanze specifiche “attraverso cui si sia giunti al tragico epilogo del decesso”.