Roma – Mentre salivano i malumori tra Repubblicani e movimento Maga per gli Epstein file, Donald Trump ha approvato in sordina un piano di pace tra Russia e Ucraina e lo avrebbe fatto “all’inizio di questa settimana”. Lo rivelano i media americani sulla base delle dichiarazioni di ‘alti funzionari’ non ulteriormente specificati. Le testate Usa entrano più o meno nei dettagli del ‘piano’: “Una proposta in 28 punti redatta da alcuni dei più stretti collaboratori del presidente”, spiega The Wall Street Journal, anticipando già che “probabilmente incontrerà una forte opposizione da parte dell’Ucraina”.
Questo perché il piano di Trump include proposte già più volte declinate dal presidente Zelensky. Sempre il Wsj prosegue svelando che la strategia della Casa Bianca preveda importati concessioni territoriali dell’Ucraina alla Russia e la rinuncia delle richieste di una forza di peacekeeping per scoraggiare futuri attacchi da parte di Mosca. “L’amministrazione- prosegue l’autorevole quotidiano statunitense- sta tentando lo stesso approccio utilizzato per ottenere un cessate il fuoco a Gaza mediato dagli Stati Uniti il mese scorso”, ovvero “redigere uno schema in più punti e poi spingere le parti in conflitto ad accettarlo”.
Prima a dare la notizia del piano è stata l’agenzia Axios che lo descrive in chiave di accordo: così si chiede all’Ucraina di cedere ulteriore territorio del Donbass, la parte orientale del Paese, “attualmente non controllata”, in cambio di “una garanzia di sicurezza statunitense per l’Ucraina e l’Europa contro future aggressioni russe”. Axios prevede inoltre che il piano non piacerà all’Ucraina e ai suoi sostenitori perché “lo considererebbero un’enorme concessione alla Russia”. Diversamente, l’opinione della Casa Bianca, secondo il funzionario statunitense, citato dall’agenzia, è che “l’Ucraina probabilmente perderà comunque il territorio”.
L’emittente americana Nbc News sottolinea come gli sforzi americani per rilanciare i negoziati per la pace in Ucraina prendano ora slancio: “Alti funzionari dell’amministrazione hanno elaborato in sordina nelle ultime settimane, un piano di pace in 28 punti- conferma l’emittente- in consultazione con l’inviato russo Kirill Dmitriev e funzionari ucraini”. Tra le persone coinvolti nella formulazione del piano si citano l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, il vicepresidente JD Vance, il Segretario di Stato Marco Rubio e il genero del presidente Jared Kushner. Ma sul ruolo avuto da Kiev nella redazione del piano si sollevano forti dubbi: “Secondo una fonte vicina al governo ucraino e un funzionario europeo a conoscenza della questione- rivelano i giornalisti Nbc- l’Ucraina non ha preso parte alla definizione del piano di pace proposto. L’Ucraina è stata informata delle linee generali del piano, ma non è stata informata nei dettagli e non le è stato chiesto di fornire il suo contributo”. Non solo: “I funzionari ucraini ritengono che la tempistica della proposta, che coincide con un grave scandalo di corruzione che sta colpendo il governo del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, non sia una coincidenza”, piuttosto “la considerano molto probabilmente un tentativo del Cremlino di trarre vantaggio da una leadership ucraina potenzialmente indebolita”.
Infine, da Oltreoceano, il The Daily Telegraph traduce il piano di Trump in un mero scambio “cash for land”: ovvero “All’Ucraina- spiega il quotidiano britannico- è stato chiesto di accettare un accordo in cambio di terreni con Putin. La Russia manterrebbe il controllo della regione del Donbass in cambio di un canone di locazione secondo il piano statunitense”.