
DIRE – Vertice Trump-Putin a Ferragosto in Alaska
- 9 Agosto 2025
Roma – Niente Colosseo o Fori imperiali, il faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin avrà come scenografia le vette innevate e i ghiacciai dell’Alaska. Lo annuncia, con tanto di data, lo stesso presidente Usa dal ‘suo’ Truth Social: “L’attesissimo incontro tra me, in qualità di presidente degli Stati Uniti d’America, e il presidente russo Vladimir Putin, avrà luogo venerdì prossimo, 15 agosto 2025, nel Grande Stato dell’Alaska. Ulteriori dettagli seguiranno”. Così il post apparso in serata ieri, venerdì 8 agosto, a una settimana esatta dall’incontro programmato.
IL RITORNO DI PUTIN NEGLI STATES DOPO 10 ANNI
L’annuncio di Trump, ricorda la Cnn, arriva nel giorno fissato come termine ultimo per Putin” per concludere la pace”, altrimenti sarebbe piovuta- questa la minaccia del Tycoon- una severa punizione economica. L’incontro è oltretutto un punto di svolta nei rapporti tra i due Paesi, il presidente russo non torna negli Stati Uniti dal 2015-ben dieci anni- e non incontra Trump dal 2018.
TRUMP: “NELL’ACCORDO SCAMBI DI TERRITORI”
Il post ‘ufficiale’ di Trump è arrivato dopo che aveva anticipato, in mattinata, nell’incontro con i giornalisti alla Casa Bianca, quali possano essere i termini di un potenziale accordo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina: l’accordo infatti, ha detto il presidente, potrebbe includere “alcuni scambi di territori a vantaggio sia dell’Ucraina che della Russia”. “Il territorio è conteso da tre anni e mezzo- ha aggiunto Trump- Molti russi sono morti, molti ucraini sono morti, quindi stiamo valutando la situazione. Stiamo cercando di recuperarne alcuni e di scambiarne altri. È complicato, in realtà non è affatto facile. Ne recupereremo alcuni, ne scambieremo altri”.
LA CONFERMA DAL CREMLINO: “L’ALASKA SOLUZIONE LOGICA”
Dal Cremlino è arrivata la confermato del vertice in Alaska tra il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo statunitense Donald Trump. La scelta della location, lo Stato più grande della Federazione a stelle e strisce, è stata definita da Mosca come “abbastanza logica”. “La Russia e gli Stati Uniti sono vicini, confinanti”, ha dichiarato Yuri Ushakov, consigliere e assistente del Cremlino. “Sembra abbastanza logico che la nostra delegazione debba semplicemente volare attraverso lo Stretto di Bering e che un vertice così importante e atteso tra i leader dei due Paesi si tenga in Alaska”.
TRUMP GIÀ INVITATO AD UN SUCCESSIVO INCONTRO IN RUSSIA
Non solo, la visita in territorio americano, lascia aspettative su un successivo incontro in territorio russo, per la necessaria reciprocità diplomatica. E sarebbe il senso dell’intervento dello stesso Ushakov, riportato dall’agenzia Interfax: “Il Cremlino- sostiene infatti il leader russo- si aspetta che, dopo l’Alaska, il successivo incontro tra i presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump si svolga in territorio russo”. E l’invito sarebbe già stato fatto al presidente degli Stati Uniti.
L’ESCLUSO ZELENSKY: “SENZA UCRAINA QUALUNQUE ACCORDO NON PORTERÀ LA PACE”
La notizia del faccia a faccia tra Trump e Putin è stato accolto freddamente dalla controparte ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky infatti non è incluso tra gli ‘invitati’, sebbene il destino del suo Paese sia proprio l’oggetto dell’incontro. Così affida parole di scetticismo sui social: “L’Ucraina è pronta a prendere decisioni concrete che possano portare la pace. Qualsiasi decisione contro di noi, qualsiasi decisione che non coinvolga l’Ucraina, è allo stesso tempo una decisione contro la pace”, tuona. “Non porterà a nulla. Sono decisioni nate morte. Sono decisioni impraticabili- va avanti- E tutti abbiamo bisogno di una pace vera e autentica. Una pace che la gente rispetti”.
“GLI UCRAINI NON REGALERANNO TERRA ALL’OCCUPANTE”
Un altro messaggio in cui mette in chiaro i suoi paletti lo affida poi a Telegram: “Gli ucraini difendono ciò che è loro. Ovviamente, non daremo alla Russia nessuna ricompensa per quello che ha fatto. La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione dell’Ucraina. Gli ucraini non regaleranno la loro terra all’occupante”.