

Fano (PU) – La terza giornata della XXIX edizione di Fano Jazz By The Sea avrà come principale protagonista il trombettista Nils Petter Molvaer, che si esibirà sul Main Stage della Rocca Malatestiana (ore 22; biglietti posto unico intero 20 Euro, ridotto 18 Euro) insieme alla sua band, comprendente il chitarrista Johan Lindstrøm, il bassista Jo Berger Myhre e il batterista Erland Dahlen. Nel pomeriggio sono previsti il reading di Sebastiano Pezzali, in collaborazione con “Premio e Giornate di Letteraria” (Chiostro di Santa Caterina, ore 18.30), e il concerto del gruppo Don Karate del batterista Stefano Tamborrino sullo Young Stage del Jazz Village (ore 19.30). In tarda serata, sempre al Jazz Village, la sezione Cosmic Journey proporrà la performance di Marco Cesarini & Uqbar Orchestra. All’area concerti del Jazz Village si accede dietro ritiro del tagliando disponibile sul sito o punti vendita di Liveticket (diritto di prenotazione obbligatoria 1 Euro).
Nils Petter Molvaer, uno dei padri del nu jazz, torna a Fano a distanza di 17 anni dal suo precedente concerto, all’Anfiteatro Rastatt. La sua musica è un mix di jazz avveniristico, ambient music, house, elettronica, breakbeats: una miscela sonora che in Scandinavia ha trovato la sua patria d’elezione qualche decennio fa e che, nonostante il tempo scorra per tutto, possiede immutata attualità. Nato a Sula nel 1960, il trombettista norvegese ha assorbito lungo il suo percorso influenze diverse – da Miles Davis a Jon Hassell, da Don Cherry a Brian Eno, a Bill Laswell – facendole confluire in un sound personalissimo in cui si colgono anche influssi etnici, soprattutto orientali, insieme ad un senso poetico che pervade anche i momenti più ritmicamente incalzanti. Indipendentemente da quale direzione ci si avvicini alla sua musica, si rimane inevitabilmente attratti e avvolti da atmosfere sospese nel tempo e nello spazio. In questo la musica di Nils Petter Molvaer è anche un po’ psichedelica, sicuramente visionaria, protesa com’è verso paesaggi sonori in costante mutazione. E in questo viaggio è sostenuto dai membri della sua band, perfettamente sintonizzati sulla medesima lunghezza d’onda del leader.
Su come ha forgiato il suo stile, Nils Petter Molvaer racconta: «Ho attraversato molte fasi e i riferimenti sono stati così tanti che è difficile citarli tutti. Per quanto riguarda la tromba, posso citare Palle Mikkelborg, Miles Davis, Jon Hassell, Don Cherry e Chet Baker. Ma forse ancora di più il suono, ad esempio, del flauto shakuhatchi, del flauto ney, del duduk e di alcuni altri strumenti etnici che sono vicini alla voce, così come la musica tradizionale in cui vengono utilizzati. Anche i cantanti hanno avuto una grande influenza su di me. Ho fatto pace con la mia tromba alla fine degli anni ’80 e mi sono concentrato sull’ottenere un suono con cui mi sentissi a mio agio. Immagino che sia un processo senza fine, però. Tutto nasce da qualcosa, quindi sto ancora cercando».
Don Karate è il progetto sonoro nato dalla mente aperta del batterista Stefano Tamborrino, musicista con alle spalle variegate esperienze collaborative. Al suo fianco ci sono altre due forti e fantasiose personalità come il vibrafonista Pasquale Mirra, volto già noto al pubblico di Fano Jazz By The Sea, e il bassista Francesco Ponticelli. Il consolidato trio si avvale dei contributi dell’alchimista elettronico Francesco Morini aka Millelemmi. Musica, quindi, anche in questo caso, aperta a influssi diversi, elettronica inclusa.
Nils Petter Molvaer © Roberto Cifarelli