

Urbino (PU) – “Il presidente Ceriscioli e la sua giunta sono rimasti sordi alle istanze presentate dal nostro territorio sul piano di riordino sanitario”. A intervenire sul tema sanità questa volta è Maurizio Gambini, sindaco di Urbino e presidente della conferenza dei sindaci di Area Vasta 1.
“Il 16 dicembre scorso – scrive Gambini – la Conferenza dei Sindaci di Area Vasta ha bocciato ufficialmente all’unanimità l’applicazione della legge regionale 735/13. La voce della Conferenza dei Sindaci è rimasta però inascoltata e il 1° gennaio abbiamo visto lo smantellamento dei pronto soccorso di Cagli, Sassocorvaro e Fossombrone, solo il primo di una serie di passi che porteranno al decisivo depauperamento dei servizi sanitari del nostro territorio, esattamente come ci era stato prospettato dal direttore dell’Asur Marche, Alessandro Marini, e dal direttore di Area Vasta, Carmine Di Bernardo, che hanno avuto mandato dalla giunta regionale di applicare il piano di riordino sanitario con le delibere regionali 665 e 666 del 2015.
La giunta Ceriscioli – incalza il presidente – non ha neanche aspettato il parere dell’apposita Commissione che si dovrà esprimere il 13 gennaio e ha dato il via all’applicazione di una riorganizzazione assolutamente penalizzante per la nostra provincia, rimasta in sospeso per ben tre anni perché inaccettabile per il nostro territorio. Evidenzio che l’ospedale di Novafeltria, in Emilia Romagna, proprio grazie al decreto Balduzzi di deroga per gli ospedali nelle aree svantaggiate, continua a rimanere con piene funzioni, diversamente dagli ospedali di Cagli, Sassocorvaro, Pergola e Fossombrone, e dunque si evidenzia che questa è esclusivamente una volontà politica e non normativa, come si vuol far credere alla gente.
In qualità di presidente dell’Assemblea dei Sindaci di Area Vasta denuncio l’isolamento in cui è stata lasciata la nostra provincia e, in particolare, le aree interne che più di tutti subiscono le decisioni di una politica cieca e sorda di fronte alle difficoltà dei cittadini che vivono nelle zone più disagiate. A questo punto capiamo bene perché una certa parte politica ha tentato in ogni modo di non far funzionare adeguatamente l’Assemblea che, invece, ha un ruolo fondamentale essendo l’organo rappresentativo degli amministratori di tutto il territorio provinciale: prima lo slittamento della convocazione, poi gli ostacoli nell’accordo sulla presidenza, poi l’assenza in massa. Sono manovre politiche che non guardano al bene dei cittadini.
E’ tempo che ognuno si prenda le proprie responsabilità – conclude Gambini – mi rivolgo anche a tutti i consiglieri regionali: siamo stanchi di subire la politica della costa, con la quale non vorremmo porre nessuna contrapposizione, ma se dobbiamo rimanere senza strade, senza ferrovia e adesso anche senza servizi sanitari adeguati per salvare almeno la vita della gente che vive nelle aree interne, vuol dire che è arrivato il momento di unirsi fra noi sindaci.
Convocherò un’altra riunione della Conferenza dei Sindaci in settimana in cui inviterò ancora il presidente Ceriscioli, il dottor Marini e il dottor Di Bernardo. Il mio auspicio è che la giunta regionale si apra al confronto e che ripristini i servizi sanitari soppressi dal 1° gennaio, mi auguro inoltre che tutti i sindaci escano dalle logiche politiche e siano capaci di fare quadrato intorno alle reali esigenze del nostro territorio”.