

Fano (PU) – Tutele indiretta delle mura romane e dell’Arco d’Augusto. E’ quanto chiede il presidente del Centro Studi Vitruviani Lupo Bracci al Soprintendente Belle Arti e Paesaggio della Marche Anna Imponente e al Soprintendente Archeologo delle Marche Mario Pagano. “Non sta a noi sottolineare il valore storico e culturale rappresentato dalle Mura Augustee di Fano, unitamente all’Arco d’Augusto, per Fano, per le Marche, per il nostro Paese e non solo – scrive Bracci -. La vicenda del recente edificio, costruito a pochi metri dalla “Porta della Mandria”, oggetto di più che giustificate contestazioni da parte di istituzioni come la nostra, ma anche di studiosi, cittadini e visitatori, probabilmente a voi, anche solo informalmente, ben nota, pone l’assoluta necessità di intervenire. Quanto successo dietro la ‘Porta della Mandria’ ha fatto emergere anche il fatto, sorprendente, che le Mura Augustee di Fano insieme all’Arco d’Augusto (diversamente ad esempio dal Bastione Sangallo), godono certo della tutela diretta prevista dalla legge ma non esiste, proprio per il monumento più importante della città, quella tutela indiretta, anche di carattere paesaggistico, che impedisca o limiti in tutte le aree adiacenti, edificate e non, interventi edilizi che possano compromettere totalmente la situazione storicamente pervenutaci, insieme alla percezione anche visiva della bellezza del monumento e del paesaggio urbano. E’ quindi assolutamente urgente e necessario che i vostri uffici valutino, anche congiuntamente, tale situazione e arrivino prontamente a decretare una più ampia tutela dei monumenti fanesi, dettando precise prescrizioni per eventuali interventi su edifici, aree libere (pubbliche e private), inferriate, cancelli e recinzioni (almeno quelli che prospettano sulle mura), alberature, ecc., anticipando e comunque rafforzando gli strumenti di tutela che anche la pur necessaria revisione delle norme urbanistico-edilizie in sede di piano particolareggiato del centro storico da parte del Comune di Fano potranno apportare”.