

Fano (PU) – Il Comitato “Riapriteci le Terme di Carignano”, per voce del suo presidente Beatrice Morbidoni, lancia un nuovo appello alle istituzioni locali e regionali, chiedendo trasparenza e impegni concreti sul futuro delle Terme di Carignano, un bene pubblico prezioso per la salute dei cittadini e per lo sviluppo economico del territorio.
“Dall’acquisizione dei terreni del complesso termale – spiega la Presidente – da parte della società Gestioni Spedalità Private S.r.l., guidata dall’amministratore delegato Maurizio Natali, con il supporto dei suoi dirigenti aveva dichiarato pubblicamente di voler procedere comunque con il progetto, anche in assenza della concessione di posti letto convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale, puntando esclusivamente sul settore privato”.
“Tuttavia, dopo anni di rendering, promesse e progettualità annunciate, – afferma ancora Beatrice Morbidoni – ciò che è seguito è stato un progressivo immobilismo, aggravato dalla mancata concessione da parte della Regione Marche, con il sostegno del Comune di Fano, dei posti letto convenzionati fondamentali per la società per attivare un comparto sanitario ortopedico a supporto del rilancio termale”.
“La città di Fano non può più attendere: è urgente riattivare le Terme di Carignano, – precisa ancora la Presidente – per offrire cure termali essenziali ai cittadini e al contempo generare un indotto economico che darebbe respiro a tutto il territorio. Le acque termali sono un bene pubblico, e come tali vanno tutelate e valorizzate nell’interesse collettivo. L’amministrazione comunale ha il dovere morale e istituzionale di intervenire attivamente. Il Comitato chiede all’amministrazione di:
“Il Comitato – conclude – proseguirà con ogni mezzo democratico per riportare il tema al centro dell’agenda politica locale e regionale. Riaprire le Terme non è solo un diritto: è una necessità”.