La democrazia in aula: studenti che trasformano i consigli comunali di Pesaro e Fano in un Parlamento Europeo

25 Maggio 2025

Pesaro – Il 23 maggio nella Sala del Consiglio Comunale di Pesaro e il 24 maggio in quella di Fano, oltre quaranta ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado — più di venti per ciascuna città — hanno indossato i panni dei deputati europei. Hanno occupato gli scranni istituzionali, discusso risoluzioni transnazionali e votato emendamenti frutto di serrati negoziati tra gruppi politici simulati. L’iniziativa, promossa dal Movimento Federalista Europeo (MFE) – sezione Pesaro-Fano in collaborazione con i due Comuni, è stata inaugurata dai saluti istituzionali di Enzo Belloni, Presidente del Consiglio Comunale di Pesaro, quindi proseguita a Fano con gli interventi del Sindaco Luca Serfilippi e dell’Assessora ai Servizi Educativi Loredana Magherino.

«Il Parlamento – anche quello che voi avete appena simulato – è l’antidoto naturale contro la tentazione di escludere. Ogni cappello ideologico trova qui un microfono; ogni esperienza individuale, uno scranno; ogni visione, un potenziale alleato. È l’unico modo che l’umanità abbia inventato finora per assicurare a ciascuno non solo di parlare, ma di contare». (dal discorso di chiusura rivolto agli studenti)

«Da bravi federalisti – afferma Matteo Anniballi, segretario del MFE di Pesaro-Fano – per un giorno abbiamo federato Pesaro e Fano, dimostrando che, quando studenti e cittadini uniscono energie e idee, i confini amministrativi sfumano e passano in secondo piano».

I lavori in sintesi

Dibattiti nei gruppi politici su due temi chiave: transizione energetica (riduzione della plastica monouso) e impatto dell’intelligenza artificiale nelle scuole.
Commissioni tematiche: confronto incrociato fra delegati di partiti diversi per redigere testi condivisi.
Sedute plenarie: presentazione, discussione e voto di proposte di legge.

Un laboratorio di cittadinanza europea

Scopo della simulazione era far toccare con mano la complessità — e la necessità — del processo democratico europeo, offrendo alle giovani competenze utili per esercitare la cittadinanza attiva: negoziare, argomentare, ascoltare l’altro. «L’esperienza dimostra che la costruzione di un’Europa più consapevole parte dai banchi di scuola e trova slancio nell’entusiasmo delle nuove generazioni».