Fano (PU) – Mancanza di liquidità per far fronte ai pagamenti di tasse e tributi, oltre che alle spese per l’adeguamento delle attività in vista dei protocolli di sicurezza relativi alla ‘fase 2’.
E’ stato questo il tema principale della videoconferenza che questa mattina si è svolta tra le Associazioni aderenti a Rete Imprese Italia, Confesercenti, Confcommercio, CNA, C.L.A.A.I, Confartigianato ed Alberghi Consorziati e gli Assessori del Comune di Fano Etienn Lucarelli (Attività Economiche) e Sara Cucchiarini (Bilancio).
“Abbiamo chiesto – si legge in una nota congiunta delle associazioni – a beneficio delle imprese chiuse per decreto e di quelle che hanno comunicato la chiusura al SUAP, l’azzeramento di TARI e TOSAP, la sospensione dell’Imu, per dar tempo all’Amministrazione di ridurre in modo sostanzioso l’aliquota 2020, l’azzeramento dell’imposta sulla pubblicità e la riduzione dei canoni comunali di affitto, rapportata al periodo di chiusura”.
“A beneficio invece delle imprese alle quali non è stata imposta la chiusura, le nostre richieste sono: la riduzione forfettaria del 50% della TARI, la sospensione dell’Imu e la riduzione dell’aliquota 2020 pari alla metà di quella richiesta per le imprese chiuse per decreto, la riduzione forfettaria del 50% sull’imposta della pubblicità e sulla TOSAP. A favore del turismo, settore che pagherà ancora a lungo questa crisi, chiediamo, sempre per l’anno 2020, l’azzeramento dell’imposta di soggiorno”.
“Da sottolineare come la cifra di 300.000 euro, ipotizzata dall’assessore Cucchiarini a sostegno delle imprese e resa nota da dichiarazioni sulla stampa, sia secondo noi del tutto irrisoria ed insufficiente. Chiediamo invece, di costituire un fondo Covid 19 per le imprese con risorse sostanziose e ben definite che vadano a sostegno del comparto economico”.
Per quanto riguarda il progetto “Fano Covid Free” le associazioni si dicono unite e favorevoli ad un piano per il rilancio del turismo anche se non condividono la suggestione del sindaco di pedonalizzare il centro: “Non siamo d’accordo né sui modi, né sui tempi con i quali è stata affrontata la questione – concludono – in merito alla quale non siamo stati nemmeno coinvolti”.