

Fano (PU) – Le lamentele vanno avanti e la situazione non migliora. Il Lido continua ad essere una zona poca curata. A segnalare il disagio e le “brutture” sono gli esercenti, come raccontano Pierluigi (meglio conosciuto come Bigio) e Giovanni Ricci, padre e figlio, titolari del ristorante Mocambo in viale Cairoli: “Abbiamo avuto clienti da Gubbio e Perugia che ci hanno fatto notare quanto poco bello sia ormai diventato il Lido, un luogo che dovrebbe attirare turismo, ma di certo non trattato in questo modo. Il verde oltre ad essere malcurato manca anche di decorazioni, la sabbia è ovunque, il bagno pubblico è in condizioni indecenti, non sappiamo chi abbia il coraggio di utilizzarlo. Per non parlare poi del cartellone della bandiera blu, che dovrebbe essere il punto di forza della città: un mese e mezzo fa, a causa del vento, si è staccato dalla struttura ed è finito in mezzo alla strada, incastrato sotto le fioriere. Cosa aspettano a rimetterlo al posto?”.
Pierluigi (meglio conosciuto come Bigio) e Giovanni Ricci, padre e figlio, titolari del ristorante Mocambo in viale Cairoli al Lido di Fano
I titolari del Docks27 oltre a confermare la mal curanza delle isole verdi, hanno constatato come “da tempo manchino ormai le manifestazioni nella zona, per una maggiore attrazione turistica”. Secondo Pierino Morsucci del bar Lido23 a mancare non sono solo spettacoli ed eventi, ma anche l’illuminazione: “Se non fosse per la luce dei locali, il Lido resterebbe al buio. I lampioni sulla passeggiata centrale la sera non funzionano. Ci si lamenta della poca sorveglianza ma una zona così popolata la sera al buio, non dà affatto una sensazione di sicurezza”.
“Questo non è il modo di puntare al turismo – dice il titolare della piadineria Dal Cioppo -. Le piante esistenti sono malate e non vengono curate. Nelle fioriere manca l’elemento principale, i fiori, e a renderle più brutte esteticamente ci sono i tubi di irrigazione in bella vista. Tra panchine sradicate, cestini dell’immondizia rotti, parcheggi non praticabili, sabbia dappertutto, di accoglienza ce n’è ben poca. Poi bastano due gocce d’acqua che viale Cairoli, nel tratto del sottopasso ferroviario, si allaga impedendo l’accesso alle auto”.