

Ancona – “Prendo atto delle rassicurazioni fornite in aula dall’assessore Brandoni, il quale, rispondendo a una mia interpellanza, ha garantito che a partire dal prossimo 7 settembre verrà ripristinato il treno Frecciargento Ravenna-Pesaro-Roma. Detto ciò, però, ritengo insoddisfacente l’operato della giunta regionale, che sta alla base dei disservizi venutisi a creare non solo per i tanti pendolari che utilizzano questa tratta, ma anche per i moltissimi viaggiatori estivi che ne fruiscono per recarsi nelle mete di vacanza”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Renato Claudio Minardi.
“È evidentemente mancato – spiega Minardi – un dialogo con le altre Regioni attraversate dal Frecciargento e con il Ministero dei Trasporti guidato da Salvini, il quale conferma ancora una volta il suo disinteresse per le Marche e quello dell’intero governo Meloni. Un disinteresse che dimostra l’estrema debolezza politica della giunta Acquaroli e che conferma come la fantomatica filiera istituzionale non solo non ha portato vantaggi alle Marche, ma le ha addirittura penalizzate. Ovviamente noi riteniamo importanti i lavori per il raddoppio strategico della linea Orte-Falconara, ma è possibile che non ci fossero altre soluzioni per evitare l’interruzione del servizio durante il clou della stagione estiva? Non sarebbe stato meglio prevedere tempi di percorrenza leggermente più lunghi del treno, ma comunque in grado di raggiungere le varie città previste nella tratta, anziché sospendere il servizio tout court? La totale assenza della giunta regionale, la sua inclinazione a non occuparsi dei problemi dei marchigiani, ha creato disagi ai viaggiatori e danni alla nostra economia”.
Ma Minardi è intervenuto anche per farsi interprete delle preoccupazione dei comuni costieri del pesarese rispetto al progetto in fieri dell’alta velocità: “Noi siamo assolutamente favorevoli all’alta velocità, ma siamo altrettanto preoccupati, al pari dei cittadini residenti lungo la dorsale adriatica, rispetto al rischio di vedere le nostre città strette in una morsa ferrata. Un rischio più che concreto, a sentire l’assessore Brandoni, il quale parla esplicitamente di raddoppio dei binari con la realizzazione di un altro tracciato alle spalle della città. Sarebbe una follia. Ammesso e non concesso che il progetto dell’alta velocità sia realistico (ma ne dubito visto che a oggi non ci sono gli 85 miliardi necessari e il ministro Salvini è impegnato a reperire risorse solo per il ponte sullo stretto di Messina), credo che sarebbe intelligente utilizzare il tracciato già esistente per un progetto di rigenerazione urbana capace di valorizzare anche la mobilità sostenibile e quella dolce utilizzando l’1,8 miliardi di euro già disponibili per il bypass Pesaro-Fano come primo stralcio dell’alta velocità. Sarebbe davvero una grande opportunità, anche dal punto di vista turistico”.