
PD Fano, Tinti: “Bacchiocchi, un segretario imbarazzante”
- 13 Febbraio 2021
Fano (PU) – “Da un segretario che più volte ha espresso la sua contrarietà al partito in cui prevale l’IO piuttosto che il NOI, e che è stato eletto in modo unitario quindi rappresentativo di tutti, mi ha molto sconcertato non sentire nelle sue parole all’assemblea nemmeno un segnale di distensione, neanche un tentativo per rasserenare gli animi e ricompattare le varie sensibilità’”. E’ duro l’attacco che l’assessore del Pd Dimitri Tinti rivolge al segretario Bacchiocchi, acuendo lo scontro che si sta consumando dentro le mura sei dem.
“Pare non avere più a cuore l’unità del partito – continua Tinti – che certo non è un dogma in cui annacquare le differenze ma almeno è un obiettivo a cui tendere, sempre che si abbia ancora interesse per le sorti del Partito Democratico a Fano. Se invece, a quanto si legge, la prospettiva più attraente è la costituzione di un nuovo campo civico” allora tutto è più comprensibile anche se per nulla giustificabile”.
Non c’è tanto da intuire nella sua bordata, visto Tinti apostrofa Bacchiocchi: “Era già imbarazzante un segretario che, qualche settimana fa, aveva delegittimato sui media 4 consiglieri comunali del suo partito che avevano preso una legittima iniziativa in Consiglio comunale incalzando il Sindaco sul completamento dell’interquartieri, opera strategica per la città e priorità per il PD di Fano. Anche ieri sera, invece di fare quadrato attorno alla capogruppo del suo partito, che certo ha fatto ingenuamente una gaffe con quel messaggio ma per difendere una battaglia che il PD ha a cuore, l’ha attaccata in modo disdicevole avallando la tesi che volesse minare la fiducia nel Sindaco. Sembra davvero che ormai abbia mollato il PD nella tempesta in mare aperto senza nemmeno provare ad immaginare una rotta per il ritorno ad un porto sicuro o forse sperando di raccogliere i resti dopo l’ammaraggio e poi ricomporli su altri lidi improbabili.
In ogni partito che si rispetti quando nasce un’area o una corrente (non è chiaro con quali contenuti) che contesta la gestione del partito di cui è il segretario il maggior responsabile, sarebbe auspicabile che lo stesso provi a riconciliare le parti. Invece risulta tra i promotori dell’area che contesta la sua stessa gestione! Viene da pensare che non sia più in ballo la politica ma ben altro.
Eppure nel 2018, nonostante varie resistenze, ero stato uno dei più forti sostenitori a candidarlo a segretario: era il capogruppo in consiglio comunale e mi sembrava un buon profilo per tenere unito e rilanciare un partito che aveva bisogno di farsi sentire di più nella città e di aprirsi alle realtà più dinamiche della comunità fanese.
Infine ho ascoltato e letto le dichiarazioni del nostro consigliere provinciale sulla presunta “gestione autoritaria” degli ultimi anni e mi chiedo se davvero siamo vissuti nella stessa realtà! Un iscritto che legge queste parole potrebbe facilmente pensare che sia un attacco frontale al segretario e a chi con lui ha diretto il partito in questi anni. Invece anch’egli, nonostante il ruolo che ricopre in provincia, risulta tra i promotori della nuova corrente che si propone di aprire il partito e coinvolgere tutti. Peccato che finora sia stata appannaggio di pochi invitati, una sorta di circolo esclusivo, mentre ci sono circoli di cui non si ricorda più l’ultima assemblea o iniziativa organizzata.
Qualcuno che meglio di me conosce la storia del PD ha affermato che tutto questo è già stato visto e quindi niente di nuovo sotto il sole di Fano o in riva al mare Adriatico. Non lo so, però credo davvero ci sia qualcosa che sfugge alla politica e anche all’umana comprensione o meglio credo che in ballo ci siano mire personali e che, per realizzarle, si è pronti ad abbattere qualsiasi ostacolo che possa difendere il PD la sua autonomia e la sua dignità, seppure in una logica di coalizione a sostegno del Sindaco. Per riuscire nell’intento non ci si espone più in prima persona ma ci si serve di qualche volto nuovo strumentale ad un’operazione che, invece di fare il PD più forte e credibile come l’abbiamo sempre immaginato, in modo irresponsabile lo porta ad essere più subalterno e schiacciato su qualcuno oggi riconosciuto e domani chissà a chi”.