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In questo senso sono stati notificati quattro provvedimenti di divieto di ritorno nel territorio del comune di Pesaro per una durata variabile di diversi anni, a carico di soggetti di origine maghrebina, provenienti da altre province italiane. In particolare, due di questi venivano raggiunti dal divieto di ritorno dopo esser stati tratti in arresto perché colti in flagrante durante l’attività di spaccio di stupefacenti al parco della Resistenza, mentre altri due soggetti venivano allontananti da Pesaro in quanto, sottoposti a controllo nella zona della stazione ferroviaria, si scagliavano violentemente contro gli agenti e per questo venivano denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Altri quattro soggetti, anche loro pregiudicati poiché ritenuti responsabili del reato di detenzione con fini di spaccio, sono stati raggiunti da altrettanti provvedimenti di avviso orale cui segue, in caso di violazione, la possibilità di applicazione di una più grave misura di prevenzione personale.
Infine il Questore di Pesaro Urbino, con l’obiettivo di metter in campo tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento ed idonei ad assicurare un maggior grado di sicurezza alla comunità, non solo di tipo repressivo ma anche preventivo, ha emesso un divieto di accesso a locali pubblici, cd. DACUR, a carico di un pregiudicato di origine maghrebina, resosi responsabile di comportamenti violenti in due diverse occasioni presso due locali pubblici operante nel centro di Fano. In una occasione, il soggetto si scagliava contro i militari chiamati ad intervenire in quanto lo stesso, in preda ai fumi dell’alcool, lanciava bottiglie di vetro contro gli avventori del locale medesimo, mentre in un altro caso, trovandosi sempre ubriaco, aggrediva due dipendenti del locale, nonché gli agenti poi intervenuti. Di seguito a tale provvedimento, il soggetto, per due anni, non potrà accedere ai locali in questione e, in caso di violazione, è prevista la reclusione da uno a tre anni e la multa da 10.000 a 24.000 euro.
