

Fano (PU) – “Stai calmo, collabora e non ti faremo del male”. Si è sentito rivolgere questa frase, A. G. noto imprenditore fanese quando, alle 18.45 di venerdì scorso è rientrato nella sua abitazione situata nella prima periferia fanese. Davanti a lui 3 individui incappucciati, con il volto travisato da una grossa sciarpa che lo hanno bloccato e si sono fatti consegnare le chiavi della cassaforte. “Appena sono entrato in casa – racconta A.G. – mi sono visto venire incontro un uomo, seguito in rapida successione dagli altri due che mi hanno fatto cadere a terra. Con voce calma e accento straniero mi hanno detto che se avessi collaborato senza fare resistenza e gli avessi consegnato le chiavi della cassaforte, non mi avrebbero fatto del male e se ne sarebbero andati via presto. La loro grande tranquillità mi ha fatto capire che non erano dei ladri della domenica ma di professionisti abituati a questo genere di situazione. Nonostante in un primo momento, l’istinto di ribellarmi sia stato molto forte, ho avuto paura soprattutto che potessero fare del male ai miei genitori, che sono molto anziani e vivono sopra la mia abitazione. Cercando di mantenere la calma ho consegnato loro le chiavi. Mentre uno dei 3 mi controllava da vicino, gli altri 2 hanno aperto la cassaforte e preso quei pochi preziosi e contanti che tenevo in casa. Poi mi hanno fatto consegnare il portafogli, dal quale hanno preso solo i contanti lasciando i documenti. Durante tutta la durata della rapina io ho continuato a ripetere loro di prendere quello che volevano e di andarsene, cosa che, finito il ‘lavoro’, hanno fatto. Appena rimasto solo ho subito chiamato i carabinieri e la polizia che una volta arrivati hanno fatto tutti i rilievi del caso e mi hanno tranquillizzato molto aiutandomi anche dal punto di vista psicologico. Spero davvero che li prendano perché più passa il tempo e più quest’episodio mi fa salire la rabbia”. Un’esperienza traumatica quella vissuta dall’imprenditore che, nonostante si sia trattato di un orario pomeridiano, si è visto violare l’intimità e la sicurezza della propria abitazione. “Non si può stare più sicuro – aggiunge A. G. – quello che voglio dire alla gente è di denunciare sempre e comunque. È importante aiutare le forze dell’ordine a svolgere il proprio lavoro, quindi se ci si trova davanti un’auto sospetta o una situazione potenzialmente pericolosa, chiamateli sempre”. Sul caso indagano i carabinieri e la polizia di stato.