
Tumori del Pancreas, nasce nelle Marche il primo percorso diagnostico terapeutico
- 27 Maggio 2025
Pesaro – L’Ast Pu realizza il primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per i tumori del pancreas delle Marche. Si tratta di un risultato che coinvolge tutte le strutture della provincia, grazie al quale i pazienti marchigiani affetti da questa grave patologia, avranno accesso alle cure in maniera strutturata, integrata e tempestiva, senza dover migrare verso centri fuori regione. Un progetto che grazie al lavoro di questi anni secondo i dati Agenas, nel 2023, è diventato un punto di riferimento per i pazienti della provincia con circa il 20% di pazienti operati provenienti da fuori regione.
“Questo percorso rappresenta un passo fondamentale per garantire ai nostri cittadini cure tempestive, integrate e di altissima qualità, riducendo al contempo la necessità di mobilità verso altre regioni – dichiara il Direttore Generale dell’AST PU, Alberto Carelli – è la dimostrazione di come la collaborazione tra le diverse professionalità e l’attenzione al paziente siano al centro della nostra visione della sanità pubblica”.
Secondo i dati più recenti pubblicati dall’AGENAS, l’Ospedale San Salvatore di Pesaro registra una significativa mobilità attiva per quanto riguarda gli interventi chirurgici per tumore al pancreas. In particolare, nel 2023, circa il 20% dei pazienti operati per questa patologia proveniva da fuori regione, dimostrando come questo modello organizzativo, spesso assente in molte realtà territoriali, attiri malati bisognosi di cure specialistiche.
Il progetto è stato fortemente voluto da Alberto Patriti, direttore della Chirurgia di Pesaro, ed è il frutto di un lavoro corale che ha coinvolto le oncologie di Pesaro, Fano e Urbino, i gastroenterologi, i radiologi, i radioterapisti, gli anatomo-patologi – tra cui la Dott.ssa Tommasoni, esperta riconosciuta nella patologia pancreatica – e i servizi di psicologia clinica e dietologia. Un ruolo fondamentale è svolto dal gruppo degli infermieri case manager, che segue e orienta ogni paziente lungo tutte le fasi del percorso. Centrale è stata anche la collaborazione con il Servizio Qualità, che ha reso possibile la definizione di un modello organizzativo efficace, misurabile e capace di garantire equità nell’accesso alle cure.
“Alla base del PDTA vi è la convinzione che, in oncologia, non basti il singolo specialista ma serva un’intera squadra che agisca con rapidità e coerenza, mettendo sempre la persona al centro – continua Alberto Patriti direttore della Chirurgia – Abbiamo costruito un modello che pone il paziente al centro, offrendo un percorso completo dalla diagnosi al follow-up, con il supporto di un team multidisciplinare altamente specializzato. I dati sulla mobilità attiva testimoniano l’eccellenza che stiamo raggiungendo e l’attrattività del nostro centro anche per pazienti provenienti da fuori regione”.
Il tumore del pancreas, secondo le più recenti stime AIRTUM e OMS, è una delle neoplasie in più rapida crescita oltre 14.800 nuovi casi ogni anno in Italia, con un incremento del 21% in dieci anni. Nelle Marche si contano circa 340 nuovi casi l’anno, una cifra che rende evidente l’impossibilità di demandare la presa in carico a pochi centri terziari fuori regione. È proprio per questo che il Ministero della Salute, attraverso le sue recenti indicazioni, ha sollecitato la creazione di Pancreas Unit su tutto il territorio nazionale, in grado di garantire cure accessibili e di qualità ovunque, e non solo nei grandi ospedali metropolitani.
“L’accesso al PDTA è semplice e immediato – aggiunge Patriti – può avvenire tramite visita chirurgica dedicata, che si tiene ogni venerdì mattina presso l’ambulatorio specialistico di chirurgia epato-bilio-pancreatica del Padiglione I dell’Ospedale San Salvatore tenuto dal Dott. Petrelli e gli altri specialisti della Chirurgia Generale, oppure tramite visita oncologica o gastroenterologica presso le sedi territoriali dell’AST. Una volta entrati nel percorso, i pazienti sono discussi collegialmente in una riunione multidisciplinare che stabilisce il piano terapeutico ottimale, personalizzato e condiviso. La presa in carico è completa: dalla diagnosi alla terapia, fino al follow-up e al supporto psicologico e nutrizionale, con un’attenzione costante alla persona e ai suoi bisogni, non solo clinici ma anche emotivi e relazionali”.
“Con l’istituzione di questo percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i tumori del pancreas mettiamo in campo un modello multidisciplinare che permette alla sanità marchigiana di compiere un ulteriore passo in avanti nel contrasto a questa patologia, migliorando l’accesso alla diagnosi precoce e alle cure, contrastando la mobilità passiva” dichiara il Vice Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.