

Urbania (PU) – Lunedì 20 maggio 2025, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Urbino, con il supporto delle Stazioni di Urbania e Sassocorvaro-Auditore, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Urbino su richiesta della locale Procura, nei confronti di un uomo di 48 anni e di una donna di 41, residenti nell’entroterra pesarese. I due sono indagati per decine di episodi di spaccio di cocaina e hashish, avvenuti tra il 2021 e il 2024 in diversi comuni del Montefeltro, nonché per aver ceduto la sostanza che avrebbe provocato la morte di un uomo a Urbania, nell’estate del 2023.
L’inchiesta ha preso avvio proprio a seguito del decesso: l’8 luglio 2023, i Carabinieri della Stazione di Urbania erano intervenuti presso l’abitazione della vittima su richiesta del personale sanitario del 118, che ne aveva constatato la morte. Durante il sopralluogo, i militari avevano rinvenuto all’interno del portafoglio dell’uomo un involucro contenente una sostanza polverosa, poi risultata essere cocaina, e una modesta somma di denaro. L’episodio aveva fatto dunque, sin da subito, ipotizzare una possibile overdose, confermata poi dal successivo esame autoptico.
Grazie a un’approfondita attività di analisi, i Carabinieri sono riusciti a ricostruire con precisione gli spostamenti effettuati dalla vittima nelle ore precedenti al decesso. Incrociando i dati delle celle telefoniche agganciate dal suo cellulare con quelli relativi alle utenze in uso ai due indagati, è emerso infatti un quadro di movimenti e contatti tali da collocarli nello stesso arco temporale e nelle medesime aree geografiche, fino a pochi istanti prima della tragedia.
Ulteriori elementi sono emersi dall’esame dei prelievi effettuati dalla vittima quella stessa sera presso diversi sportelli bancomat, per un importo complessivo significativo rispetto alle sue abitudini. Tali movimentazioni, secondo gli investigatori, sarebbero servite ad acquistare la sostanza che poche ore dopo ne avrebbe causato la morte.
Entrambi sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. Va comunque ricordato che sui due vige la presunzione di innocenza, fino a condanna definitiva.