Fano (PU) – Dopo oltre 600 anni, questa mattina, un un gruppo di speleologi ha visitato i cunicoli situati nell’area del Pincio di Fano. Sono Giacomo Berliocchi, Alberto Crinelli, Manlio Magnoni, Michele Magnoni e Michele Betti i quali, d’intesa con l’Assessore ai Lavori pubblici Cristian Fanesi, hanno ispezionato i cunicoli e le cavità artificiali scoperte durante i lavori di riqualificazione dell’area. Il gruppo speleologico, formato da tecnici con ampia esperienza in simili operazioni, seguendo le indicazioni impartite dalla Soprintendenza archeologica delle Marche, si è introdotto nell’apertura, scendendo fino a circa 7 metri di profondità, per poi esplorare la cavità sotterranea dalla quale sono emerse tre ampie stanze, collegate tra loro di piccole dimensioni, ma con un’altezza praticabile, all’interno delle quali sono stati rinvenuti alcuni reperti (resti di maicoliche) che serviranno alla Soprintendenza per datare con maggiore certezza l’epoca degli ambienti. Tra i ritrovamenti anche un corno di bovino, parte della dentatura di un cavallo, perfettamente conservati. Probabilmente le stanze avevano una funzione militare in quanto servivano alla difesa del fossato che in epoca medievale e rinascimentale circondava le mura cittadine, come si evincerebbe anche dalla presenza di alcune bocche da fuoco. I cunicoli con molta probabilità sono stati tamponati e resi definitivamente inaccessibili dopo le distruzioni create dall’assedio da parte di Federico da Montefeltro nel 1463. Data dopo la quale molto probabilmente nessuno mai fino ad oggi aveva messo piede. I cunicoli sono stati aperti e immediatamente richiusi, anche se sull’apertura verrà posizionata una botola per interventi futuri e per renderli fruibili, a seguito di lavori di ristrutturazione, alla città. La parte che verrà invece totalmente ricoperta dal selciato romano, verrà comunque consegnata alla memoria storica con uno stampo che verrà posizionato nell’area con tanto di descrizione dettagliata.