Fano (PU) – L’assessore alla cultura Stefano Marchegiani riceve un privato che propone di offrire per un certo tempo in prestito al Paul Getty Museum la sua importante collezione di ceramiche in cambio di un prestito dell’Atleta di Fano di Lisippo.
Meritoria la proposta del privato, ma da sottolineare che l’assessore non ha tenuto in alcun conto un’altra proposta che io, sempre scettico su un ritorno in Italia del Lisippo per vie legali, feci tanti anni fa su Il Resto del Carlino e che ho rinnovato recentemente: offrire al Paul Getty Museum, come scambio di prestito, l’“Angelo Custode” del Guercino (di proprietà della Curia, quindi da contattare) che molto potrebbe piacere negli Usa.
A rafforzare la mia ipotesi di scambio fu il catalogo della mostra “Captured Emotions: Baroque Painting in Bologna, 1575-1725” inviato al Comune di Fano da Moira Morgan Day, responsabile delle pubblicazioni del ”J. Paul Getty Institute” di Los Angeles. La pubblicazione riporta una ricerca sulla produzione degli artisti bolognesi tra il XVI e il XVII secolo che contribuirono all’avvio dell’era Barocca. Fra loro spicca il Guercino (Giovanni Francesco Barbieri) con la riproduzione della Pala dell’Angelo Custode conservata nella pinacoteca fanese. Un dipinto così bello che nella città ungherese di Vác la nostra Fano viene chiamata “La città dell’Arcangelo” e che nel passato tanto colpì il grande poeta inglese Robert Browning, da ispirargli una bellissima poesia.
Questa, un testo classico di letteratura inglese, fece nascere agli inizi dello scorso secolo, nell’Università Yale di New Haven negli Usa, un “Club Fano”: per farne parte era obbligatorio venire nella nostra città ad ammirare l’ Angelo Custode e spedire una sua cartolina negli Usa. Ciò accadeva ancora sino a pochi anni fa. Dunque in Usa l’Angelo Custode, a noi il “Victorious Youth”, o “Getty Bronze” o “Atleta di Fano” di Lisippo.
Questa è una statua bronzea attribuita da diversi studiosi allo scultore greco Lisippo (IV sec. avanti Cristo), scultore ufficiale di Filippo il Macedone prima e poi del figlio Alessandro Magno. Raffigura un giovane (probabilmente un corridore, qualcuno ritiene lo stesso Alessandro Magno) che al termine di una gara vittoriosa s’incorona con un serto d’ulivo.
La statua è alta cm. 151,5 e pesa circa 50 kg. Una ricostruzione ideale degli arti inferiori, mancanti, le darebbe un’altezza di m. 1,65-1,70.
Un’altra mia proposta (una grande copia della statua da installare in capo al molo di levante come piccolo faro) non fu possibile (per legge i faretti debbono essere in Italia tutti dello stesso tipo) ma fu in un certo modo recepita dal Lions Club di Fano con un service: fece realizzare dallo scultore Paolo Furlani una statua in bronzo, alta oltre 2 metri, non una copia in calco della statua di Lisippo, come sembrerebbe da lontano, ma una sua rielaborazione.
La statua è stata poi collocata al termine della nuova passeggiata sul molo di levante del porto di Fano: visibile a chi entra in porto, quasi a voler indicare là dove nel 1964 un motopesca fanese sbarcò la vera statua di Lisippo.