Fano (PU) – “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”. Immaginate per un attimo di separare ogni singola parola che compone l’incipit dell’articolo 3 della nostra costituzione e analizzarla, magari contestualizzandola a testi di letteratura, di poesia e di musica. E’ questo quello che succederà sabato pomeriggio a Fano quando circa 500 ragazzi dai 6 ai 14 anni di 20 classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie), si ritroveranno in 5 punti differenti della città per “Con le parole in gioco”, iniziativa inserita nell’ambito del progetto “Crescere con le parole giuste” realizzata grazie al finanziamento di 20mila euro del Cepell e che ha portato durante tutto l’anno a diffondere la cultura della lettura negli studenti dotando le biblioteche scolastiche di oltre 1.000 volumi nuovi.
Quello in programma sabato 27 ottobre è uno degli ultimi appuntamenti ma forse è uno dei più curiosi in quanto arriva dopo circa due mesi di preparazione da parte dei ragazzi che grazie agli attori del “TeatroLinguaggi” (Fabrizio Bartolucci, Marina Bragadin, Sandro Fabiani e Giulia Bellucci) si sono esercitati nella lettura ad alta voce soffermandosi sul significato delle parole, sulla loro comprensione e su come spiegarla nel migliore dei modi a chi ascolta. Il tema scelto è stato “Lettura come libertà” perché rimanda allo sviluppo ed esercizio della libertà individuale, di pensiero critico e quindi di azione, che si affina appunto grazie alla lettura.
Le performance degli studenti inizieranno in contemporanea alle 16 alla Rocca Malatestiana, al Bastione Sangallo, nel cortile della scuola Padalino, alla Chiesa di San Francesco e alla Corte Malatestiana per poi concludersi alle 17 in piazza XX Settembre quando tutti gli studenti delle scuole Gentile, Gandiglio, Nuti, Rossi, Padalino e Carrara-Cuccurano effettueranno un flash mob proprio incentrato sull’articolo 3 della Costituzione con le parole chiave usate nelle precedenti letture che si “riuniranno”. La scelta del tema non è casuale: l’iniziativa, infatti, arriva nel 70esimo anno di entrata in vigore della costituzione e vuol essere un omaggio a Leopoldo Elia, personaggio fanese scomparso dieci anni fa , che da settembre del 1981 a maggio del 1984 fu presidente della Corte Costituzionale.