Fano (PU) – “L’apparenza spesso inganna”. E’ con questo proverbio che il Movimento 5 Stelle esprime tutte le sue perplessità sulla realizzazione della nuova piscina.
“La realizzazione di un nuovo impianto – scrivono Marta Ruggeri, Hadar Omiccioli e Giovanni Fontana – è una di quelle esigenze prioritarie che nella nostra città si avvertono ormai da molti anni. Ora pare che l’obiettivo stia per essere raggiunto, infatti a breve dovrebbe essere posta all’attenzione del consiglio comunale una delibera che individui il luogo in cui verrà costruito il nuovo centro natatorio, grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione comunale e alla disinteressata generosità della Fondazione Carifano. Fin qui non sembrerebbe esserci nulla da eccepire – precisano i grillini -, invece, approfondendo la questione, abbiamo constatato che c’è un inghippo”.
Secondo Fano 5 Stelle, infatti, “Per la realizzazione dell’impianto occorre cedere la residenza per anziani ‘Don Paolo Tonucci’, ora di proprietà della Fondazione ma gestita dal Comune tramite appalto, ad un fondo immobiliare, il Fondo Cives, formato tra gli altri da cooperative sociali ed operanti nel settore edilizio, insieme all’attivazione di una Residenza Sanitaria Assistenziale contenente 90 posti letto, direttamente gestita da una delle società che compongono il Fondo”. Ma cosa c’entra la realizzazione di una piscina con la cessione al privato di un servizio di carattere socio-sanitario presente nella nostra città?
La risposta, secondo il Movimento 5 Stelle, è riconducibile alla politica: “Il nuovo centro natatorio – incalzano Ruggeri, Omiccioli e Fontana –, al quale si arriverà attraverso complicate e raffinate operazioni immobiliari, da un lato risolverà molte problematiche della città che necessita di una nuova piscina, dall’altro però andrà ad incidere sulla carne viva dei più deboli rappresentando quel processo di privatizzazione dell’assistenza sociale che, dopo aver interessato quasi tutta la Regione, ora arriva ineluttabilmente a contaminare anche Fano”.