Fano (PU) – Maxi frode fiscale internazionale nel settore degli abiti firmati con base operativa a Fano. A scoprire il giro illecito di denaro, la Direzione provinciale di Pesaro e Urbino dell’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza di Fano che sono riusciti a riscuotere una multa da 6 milioni di euro dalle società controllate.
Partiamo dal principio: la Gdf fanese ha scoperto un’organizzazione che, partendo da Fano, si era ramificata in diverse regioni italiane, fino ad arrivare alla Lettonia e alla Lituania, commerciando abiti griffati. Lo scopo principale dell’organizzazione era però quello di truffare il fisco emettendo fatture false. Dopo una certosina attività investigativa, dodici sono risultate le società coinvolte (5 estere e 7 italiane) attraverso le quali, con articolati schemi evasivi e fittizie triangolazioni commerciali, perfezionati dal 2008 al 2015, sono state emesse fatture false per circa 55 milioni euro, drenando e occultando al Fisco imposte evase pari a circa 23 milioni di euro.
Questo meccanismo fraudolento è stato portato a compimento proprio mediante la costituzione ad hoc delle società baltiche, le quali hanno omesso di dichiarare in Italia Iva, Ires ed Irap per quasi 5 milioni di euro. In particolare, è stato accertato che le società straniere vendevano capi di abbigliamento “griffati”, in precedenza acquistati in stock dai fornitori ufficiali, a società di Fano dove veniva effettivamente concentrata la merce, con l’interposizione di società italiane cartiere “apri e chiudi” che fittiziamente acquistavano in regime di reverse charge e rivendevano la merce agli acquirenti finali a prezzi competitivi, consentendo loro di maturare anche un indebito credito Iva sugli acquisti.
L’operazione ha permesso alla Direzione Provinciale di Pesaro e Urbino dell’Agenzia delle Entrate di recuperare i 6 milioni di euro attraverso la definizione integrale dei primi accertamenti emessi nei confronti di 6 società per 22 annualità.