Fano (PU) – “Non si può andare a rianimare un malato quando l’encefalogramma è piatto, bisogna agire con tempestività. Gli aiuti, pochi o tanti che siano, servono immediatamente”.
L’onorevole Lorenzo Viviani, biologo marino e responsabile pesca della Lega, ha fatto tappa anche a Fano questa mattina durante il suo tour di incontro e ascolto con i pescatori marchigiani e rappresentanti del settore.
“Fano – ha detto – e più in generale tutte le città che vertono sul Mare Adriatico, sono alle prese con delle criticità storiche ma nonostante questo riescono a resistere e di questo gliene va dato atto. Purtroppo le politiche europee e del governo non tutelano i loro diritti, a cominciare dall’Inps che non riconosce i contributi pagati e chiede cifre folli”.
Viviani, oltre che biologo e politico, è anche comandante di un peschereccio quindi conosce bene quali sono le problematiche del settore: “Il più grave forse – afferma – è il fermopesca. E’ un problema atavico per il quale serve al più presto una riforma; presenteremo a tal proposito degli emendamenti che prevedono anticipazioni bancarie e speriamo che vengano recepiti da chi ci governa. L’Adriatico ha forti potenzialità, nei ristoranti garantiscono ancora pesce fresco e questo è un valore aggiunto per le Marche”.
Lo snellimento della burocrazia resta comunque la priorità della Lega che rivolge un appello all’Unione Europea: “Il 99,9% dei problemi del settore – conclude Viviani – deriva dall’Ue. Come Lega abbiamo un’unica linea che dalle regioni arriva a Bruxelles ed è lì che dobbiamo far arrivare la nostra voce. Meno burocrazia e più aiuti e soprattutto in tempi più rapidi”.
Viviani è stato accolto da un comitato della Lega composto da Attilio Dappozzo, Massimo Mei, Lodovico Doglioni e Mirco Carloni, candidato consigliere alle prossime elezioni regionali: “A Fano stiamo trattando il tema della taglia minima della pesca alle vongole e la Lega si è impegnata per fare promozione e fare in modo che questa grande tradizione che abbiamo rimanga e che i giovani possano proseguire l’attività dei genitori, altrimenti questo settore rischia di perdersi piano piano”.