Fano (PU) – “Alla nostra città e al suo sviluppo è stato dedicato lo zero assoluto”. Così Alberto Bacchiocchi, segretario del Pd Fano, commenta la visita in città di ieri del vicepremier Matto Salvini.
“Mi sarei aspettato – scrive Bacchiocchi – che oltre alla felpa con la scritta Fano, il ministro Salvini potesse spendere qualche parola in più ad esempio sul problema delle infrastrutture, che per Fano e più in generale per le Marche significherebbe uscire dall’isolamento: invece, nemmeno una parola. Segno evidente che anche sul tema delle infrastrutture il presunto governo del cambiamento è spaccato e non riesce a dare nessuna certezza ai cittadini”.
Sempre sul tema infrastrutture, Bacchiocchi evidenza come sia ben presente nel programma del Pd: “Le opere compensative dell’A14 che terminano in località Belgatto ci impongono di lavorare per la realizzazione a Fenile di un piccolo casello autostradale unidirezionale, da e per Pesaro, per collegarci meglio verso nord e per abbreviare i tempi di percorrenza per raggiungere il capoluogo. A questo proposito la nostra proposta a Società Autostrade è di consentire il pedaggio gratuito per chi viaggia nel tratto tra Fano e Santa Veneranda, dove verrà realizzato il nuovo casellino di Pesaro sud”.
Bacchiocchi ricorda che “la Regione sta lavorando per ottenere il via libera al progetto del casellino, sicuramente meno impattante del precedente. È necessario che i 3 parlamentari fanesi grillini e il parlamentare leghista si adoperino nei confronti di Società Autostrade per confermare i finanziamenti ed i lavori già previsti, pari a 25 milioni di euro. Nel frattempo, la città di Fano ha ottenuto, grazie anche al lavoro del nostro rappresentante in Regione Minardi, un finanziamento di 20 milioni di euro per migliorare il collegamento stradale tra Fano e Pesaro. E il centrodestra fanese tace anche sulla Fano-Grosseto – conclude Bacchiocchi -, arteria vitale per lo sviluppo di un ampio territorio, che si sviluppa dalla nostra città verso l’interno: i finanziamenti sono chiusi in un cassetto ed evidentemente sia Salvini che la Tarsi hanno gettato via le chiavi e scelto di non parlarne”.