

Ancona – “La nomina del commissario straordinario per la linea ferroviaria adriatica, che prelude alla più grande rapina di fondi pubblici ai danni delle nord delle Marche, è un grave danno per i comuni di Pesaro e Fano. Uno scippo al nostro territorio di ben 1,8 miliardi di euro stanziati dal governo Draghi per il bypass ferroviario che verranno destinati all’improbabile progetto dell’alta velocità sulla tratta Bologna-Bari promosso dal ministro Salvini. Tanto è vero che per questo progetto, a oggi, non sono disponibili risorse finanziarie a fronte di un costo complessivo stimato intorno a 85 miliardi. Purtroppo, cittadini e imprese non tarderanno ad accorgersene, ma sarà già troppo tardi”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Renato Claudio Minardi.
“Non è assolutamente vero – aggiunge Minardi – che il bypass ferroviario spaccherebbe la città a metà. Serfilippi forse non si rende conto del progetto e si limita a ribadire la propaganda dei partiti del centrodestra. Anzitutto, l’alta velocità di cui parla prevede comunque un’altra linea e non è fattibile sull’attuale tracciato sulla costa ed a ridosso del centro storico. Nessuno ha mai immaginato che il nuovo tracciato potesse rientrare tra Fano e Marotta sulla linea attuale. È ovvio che la realizzazione del bypass Pesaro – Fano avrebbe rappresentato solo il primo stralcio di un progetto che avrebbe dovuto giocoforza proseguire verso sud, superando Mondolfo e Senigallia e proseguire verso il sud delle Marche. Perché così funziona la progettazione delle opere pubbliche. Tra l’altro, a dimostrazione che l’operazione del centrodestra è solo propagandistica, non si tiene conto che la realizzazione del bypass ferroviario Pesaro Fano potrebbe rappresentare anche il primo stralcio dell’alta velocità, a cui naturalmente siamo favorevoli. Così non si sottrarrebbero indebitamente e inutilmente soldi al nostro territorio e, qualora la stessa alta velocità non fosse il solito bluff di Salvini, avremmo già un primo troncone pronto. Credo che Serfilippi sappia bene tutto ciò, ma se non lo sa è ancora peggio”.
“Una cosa è certa – conclude Minardi -: in questi anni oltre al miliardo e 800 milioni che è stato capace di trovare Matteo Ricci, il governo Meloni non ha mai messo un euro in più. Anzi si è sempre preoccupato di finanziare il ponte sullo stretto di Messina. Peraltro, va ricordato e messo in chiaro come la realizzazione del bypass ferroviario permetterebbe di abbandonare l’attuale tracciato trasformandolo in un percorso per la mobilità sostenibile pedonale e ciclabile. Un percorso verde di rigenerazione urbana a ridosso delle mura della città. Sempre secondo Serfilippi, invece, rimarrebbe l’attuale tracciato e poi ne dovrebbe essere realizzato un altro alle spalle della città per l’alta velocità. Il risultato? La città di Fano stretta in una soffocante morsa di ferro”.