

Padova – Bionda, castana o mora, segno distintivo l’inconfondibile ‘cerotto’ al braccio, con sensore per il monitoraggio continuo della glicemia: sono arrivate le Barbie con diabete di tipo 1. Oltre al look di una Barbie come si comanda, sfoggiano una borsetta per riporre gli oggetti essenziali per gestire la malattia, il sensore per la glicemia al braccio e nella vita un microinfusore di insulina. Immancabile il telefono usato anche per tenere d’occhio i livelli di zucchero nel sangue, grazie a un’app specifica. Insomma, non solo accessori di moda, Barbie con diabete di tipo 1 ha con sé strumenti della quotidianità di milioni di bambini e bambine.
Per garantire un design autentico, Mattel ha collaborato con Breakthrough T1D, organizzazione leader nella ricerca sul diabete di tipo 1. L’introduzione di una Barbie con il diabete rappresenta un ulteriore passo per l’inclusione della nota azienda di bambole che da tempo ha intrapreso la riproduzione di modelli che rappresentano storie di “resilienza e normalità”, contribuendo a rompere stereotipi e tabù.
Le Barbie “one of a kind”, dedicate a donne che convivono con il diabete di tipo 1 e che sono diventate punti di riferimento per la comunità hanno come testimonial-ispiratrici la modella britannica Lila Moss, figlia di Kate Moss, che da anni convive con il diabete di tipo 1 e che non ha mai nascosto i suoi dispositivi per il monitoraggio della glicemia durante sfilate. La seconda testimonial celebrata da Mattel è Robin Arzón, nota istruttrice di Peloton e autrice, anche lei diabetica di tipo 1. In Italia, a sostenere il lancio delle Barbie “one of a kind” sono Alice Degradi, pallavolista della nazionale italiana e ingegnere. La schiacciatrice dell’Italvolley è alta un metro e ottantadue e sfoggia, oltra al cerotto al braccio, una nuvola di capelli ricci. A 29 anni è un pilastro della Nazionale italiana di pallavolo e ha imparato a convivere con il sensore glicemico da quando aveva 13 anni.