Roma – In attesa del boom natalizio, nell’ultima settimana si è registrata una impennata di nuovi contagi per la superinfluenza in corso lungo lo Stivale: sono stati stimati infatti circa 817mila nuovi malati a causa di virus respiratori, su un totale registrato, dall’inizio della sorveglianza, di circa 4,9 milioni di casi, ad ottobre. Il picco non è ancora raggiunto ma è atteso dopo le feste e rispettivi pranzi e cenoni tra amici e parenti. I dati sull’incidenza delle infezioni respiratorie acute nella comunità, nella settimana dall’8 al 14 dicembre, sono stati pubblicati oggi, venerdì 19 dicembre, nel rapporto della sorveglianza RespiVirNet, curato dall’Istituto Superiore di Sanità. L’incidenza della settimana “n.50” è stata pari a 14,7 casi per 1.000 assistiti (era del 12,4 sette giorni prima), in aumento rispetto alla settimana precedente come atteso per il periodo. Infine, si rileva che l’incidenza più elevata si osserva, come di consueto, nella fascia di età 0-4 anni, con circa 42 casi per 1.000 assistiti.
In dettaglio si legge che “nella settimana 2025-50, sia nella comunità che nel flusso ospedaliero si registra per influenza un alto tasso di positività (36% e 40.4% rispettivamente vs 25.3% e 28.8%)”. E per quanto riguarda la caratterizzazione dei virus influenzali, nella comunità e nel flusso ospedaliero “la percentuale di virus A(H3N2) risulta ampiamente maggiore rispetto ai virus A(H1N1)pdm09″. Mentre le analisi di sequenziamento condotte sul gene HA di virus influenzali A(H3N2) attualmente circolanti in Italia evidenziano la prevalenza della “subclade K”. Ad ogni modo, sulla base dei dati epidemiologici finora disponibili, il report rivela che “non si osserva un aumento nella severità delle manifestazioni cliniche”, continua la nota. Inoltre, “stime preliminari suggeriscono che i vaccini in uso continuano a proteggere dall’ospedalizzazione- prosegue l’Iss- benché, sulla base dei dati ad oggi disponibili, non sia possibile stabilire la loro efficacia verso le manifestazioni cliniche della malattia”.
L’intensità è molto alta in due regioni (Campania e Sardegna), alta in Sicilia, media in Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e Provincia di Bolzano e bassa in tutte le altre, ad eccezione del Molise in cui è a livello basale, prosegue la nota. Si ricorda che il cambiamento nella definizione di caso da ILI ad ARI rende difficile confrontare l’incidenza settimanale con quella delle stagioni precedenti, così come con le soglie di intensità, calcolate sulla base dei dati relativi alle sindromi simil-influenzali delle ultime stagioni.
Durante la settimana 2025-50 sono stati segnalati, attraverso il portale RespiVirNet, 3.561 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, conclude la nota. Dalle analisi effettuate 1436 (40,3%) sono risultati positivi al virus influenzale, in particolare 1432 di tipo A (295 di sottotipo H1N1pdm09, 662 H3N2 e 475 A non ancora sottotipizzati) e 4 influenza B. Nell’ambito dei suddetti campioni analizzati, 91 (2,6%) sono risultati positivi per VRS, 86 (2,4%) per SARS-CoV-2 e i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori: 269 (7,6%) Rhinovirus, 89 (2,5%) Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 64 (1,8%) virus Parainfluenzali, 62 (1,7%) Adenovirus, 21 Bocavirus e 12 Metapneumovirus.
“La superinfluenza è arrivata anche in Italia. A Genova 4 ricoverati in malattie infettive con influenza H3N2 e H1N1. Tutti non vaccinati nonostante fossero soggetti a rischio. Ovviamente se non volete vaccinarvi, sono fatti vostri. Il problema, però, è che chi non si vaccina è in genere il primo che corre al pronto soccorso dopo 2 giorni di febbre!! Mettendo in difficoltà i nostri ospedali!! Generazione di fenomeni!!”, lo scrive l’infettivologo Matteo Bassetti sul suo profilo X-