

Fano (PU) – “Sua figlia ha causato un incidente. Se non vuole che venga arrestata deve pagare subito 4mila euro”. E’ iniziata più o meno così la truffa architettata ai danni di un anziano 81enne residente nel quartiere San Lazzaro di Fano.
Erano da poco passate le 12 di venerdì scorso quando all’uomo, che vive da solo, squilla il telefono. Dall’altra parte della cornetta un sedicente avvocato che, spacciandosi per il legale della figlia (di cui fornisce all’uomo le esatte generalità) informa l’81enne che la figlia stessa ha causato un grosso incidente nel quale un ragazzo è rimasto gravemente ferito. Alla donna, sempre secondo il finto avvocato, avevano già sequestrato l’auto e ritirato la patente ma, vista la gravità dell’accaduto, per lei stavano per scattare le manette. C’era solo un modo per salvarla: portare subito alla donna 4mila euro.
L’anziano, fiutata la possibile truffa, si rifiuta e chiede all’uomo dall’altra parte del telefono di poter parlare con la figlia, richiesta ovviamente negata dal truffatore il quale rincara la dose facendo all’81enne una gran pressione psicologica: “Come si permette di dubitare della mia parola? – urla il finto legale – Io sono un avvocato la potrei denunciare per diffamazione. Trovi al più presto i soldi altrimenti per sua figlia saranno guai seri”.
L’anziano, preso ovviamente dal panico, inizia a cercare in casa e, sempre in collegamento telefonico, comunica all’interlocutore di avere a disposizione “solo” 2mila euro. A quel punto ecco scattare il secondo piano della truffa. Per rassicurare l’uomo sul fatto che lui era veramente l’avvocato di sua figlia, chiede alla vittima di prendere carta e penna e di appuntarsi i suoi contatti (risultati poi ovviamente falsi), mentre nel frattempo, per velocizzare le operazioni, avrebbe mandato un suo collega in casa a ritirare la somma.
Tempo due minuti ed ecco suonare il citofono, al portone dell’anziano si presenta proprio un “collega” dell’avvocato al telefono che con fare molto gentile si fa consegnare dall’81enne la somma racimolata.
Il piano diabolico dei malviventi ha però un terzo ed ultimo step quando, per tranquillizzare ulteriormente la vittima, le dicono di attendere in casa che a breve, avvocati e resto della famiglia sarebbero passati a “festeggiare” la fine della vicenda ed il mancato arresto. Quell’attesa invece, serviva solamente ai due uomini per far perdere le proprie tracce e, una volta scoperto il raggiro, all’uomo non è restato altro che constatare di essere stata l’ennesima vittima di uomini che senza scrupoli derubano ignare persone dei risparmi di una vita.