Fano (PU) – Il centrodestra di Fano sottolinea ancora una volta come “sulla sanità di Fano si son dette tante, troppe bugie”. Ad evidenziarlo è la candidata sindaco Lucia Tarsi che porta a conoscenza i dati statistici elaborati dal Sole 24ore.
“Purtroppo – scrive Tarsi – i dati continuano ad essere inequivocabili. Pesaro-Urbino è la 97esima provincia su 107 in fatto di qualità globale del servizio sanitario. Se poi si aggiunge che Fano è nettamente sfavorita rispetto sia a Pesaro che ad Urbino, ecco confermata la sensazione dei fanesi di essere trattati in maniera assolutamente indegna di un paese civile“.
“Nonostante i continui proclami sulle presunte migliorie apportate al nostro ospedale, le liste d’attesa si vanno progressivamente allungando: 2 anni per una risonanza magnetica, 2 anni per una colonscopia, 1 anno e mezzo per visita cardiologica, e cosi via; in alcuni casi la risposta è: ‘richiami, non abbiamo ancora le agende’. CUP inefficiente, anziani e malati costretti ad affrontare file e lunghe attese di fronte allo sportello prenotazioni. Se è vero che la Regione Marche ha disposto un nuovo regolamento con cui stabilisce il risarcimento economico per le richieste di prenotazione non soddisfatte nei termini previsti dal dlgs 124/1998, è altrettanto vero che tale regolamento dovrebbe entrare in vigore a giugno, ma di questo i cittadini non sono stati ancora adeguatamente informati”.
“La cosa che continua a stupire – si chiede Lucia Tarsi – è come mai basti attraversare il confine di regione a Nord per trovarsi in un mondo completamente diverso seppur sottoposto alle stesse leggi nazionali che, nelle Marche, vengono invece invocate per spiegare il depotenziamento della sanità pubblica; dai dati nazionali sulla qualità del servizio sanitario emerge infatti che la provincia di Ravenna è 7°, Forli-Cesena è 8°, Bologna è 9°, Rimini 23°…..! Mentre il resto delle Marche (pur non raggiungendo i nostri livelli) mostra livelli non così distanti dai nostri (Ancona 63°, Fermo 73°, Macerata, 74° ed Ascoli 83°)”. “Siamo curiosi di ascoltare – conclude la candidata sindaco – come coloro che hanno responsabilità istituzionali, politiche ed organizzative, giustificheranno il ripetersi, anche per il 2019, di questi dati gravissimi e sconfortanti. La nostra proposta era e rimane sempre la stessa: messa in liquidazione dell’Azienda Marche Nord, che ha ormai dimostrato in modo inequivocabile il totale fallimento degli obiettivi per cui è stata creata, e attribuzione di titolarità giuridica all’area vasta. Due passi fondamentali per recuperare la qualità dei servizi sanitari e risalire la china di uno stato di cose inqualificabile e insopportabile”.