Fano (PU) – Gli autisti-soccorritori del 118 chiedono il riconoscimento del contratto nazionale al pari di quello del medico ed infermiere con i quali condividono l’ambulanza di pronto intervento. la richiesta torna in auge grazie ad un comunicato firmato dal presidente del Coes Italia (Conducenti Emergenza Sanitaria) Moreno Montanari che sottolinea: “In pochi sanno che a bordo delle auto mediche o delle ambulanze di soccorso avanzato, quindi con personale sanitario, vi è anche quello che è sempre definito l’autista. I colleghi sanitari ci chiamano così per praticità ma anche con quella confidenza di chi, standoci a fianco quotidianamente, conosce il nostro valore e per questo glielo faccio passare il termine. L’esperienza e la professionalità danno all’autista soccorritore quella sicurezza e padronanza nella conduzione del mezze, nella sua manutenzione e nel mantenimento della perfetta efficienza, mentre a livello del paziente aumenta quell’occhio critico che non può essere ovviamente così elevato nel corredo di un volontario, poiché esso dona solo saltuariamente il proprio tempo. Abilità e consapevolezza nella guida, responsabilità nella sicurezza della scena, risoluzione di ogni problema tecnico-logistico, tecniche di evacuazione e collaborazione sanitaria: ecco le principali caratteristiche del nostro lavori”. Poi il presidente del Coes continua sottolineando la necessità di arrivare ad una giusta qualifica per il “rispetto” del ruolo professionale: “Sono tanti i viaggi a Roma dei nostri rappresentanti sostenuti dagli iscritti che portano sui tavoli di contrattazione le nostre proposte, già presentate più volte negli anni passati agli organi istituzionali. Non servono guerre tra poveri, perché nel mondo del soccorso c’è posto per tutti ma ognuno deve avere il suo posto”.