

Fano (PU) – “Ieri parlavo di schizofrenia comunicativa, riferendomi alle continue comunicazioni del Presidente Ceriscioliin merito all’emergenza Coronavirus. L’ultimo decreto di ieri mattina prevedeva la chiusura ad esempio dei musei in tutto il territorio regionale. Poche ore dopo il Presidente del Consiglio dei Ministri, d’accordo con il Ministro della Sanità, emana un nuovo decreto dove conferma la chiusura delle scuole in tutta Italia fino al 15 di marzo e lascia in vigore il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 marzo, dando la possibilità ai musei di rimanere aperti a condizione che si adottassero misure per il contenimento dell’afflusso”.
Confuso e arrabbiato il direttore di Confcommercio Amerigo Varotti e come lui tantissimi marchigiani che sostengono che il decreto non sia così chiaro come dovrebbe essere. “Il decreto del governo – spiega Varotti – era stato puntualmente preso in considerazione dalla Confcommercio nella gestione dei Musei di Pergola, Fossombrone, Sant’Angelo in Vado e Mondavio, dal Palazzo Ducale di Urbino e altri musei di tutta la Regione. Il decreto, quindi del Presidente Consiglio Ministri, dice che possono rimanere aperti i musei a condizione di rispettare le regole di affluenza. A questo punto però ci troviamo di fronte ad un decreto del Presidente della Giunta Regionale che dice di stare chiusi (e noi prontamente insieme anche ai Musei Civici di Pesaro e al Palazzo Ducale, avevamo dato disposizione ai musei di stare chiusi)ma,poi, ripeto in serata è arrivatoil decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che riconfermal’apertura condizionata dei musei. A questo punto la domandache facciamo è: Stiamo sentire il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro della Sanità o il Presidente della Giunta Regionale? Insomma che facciamo?”
Varotti e Confcommercio che in mattinata hanno divulgato anche un messaggio positivo tramite i propri canali social e tramite i media. Un messaggio che invita la cittadinanza a dare una mano. “Invito ai cittadini – si legge nella nota -, in questo momento, le strutture ricettive, la ristorazione e le attività commerciali stanno subendo un duro colpo anche nella nostra provincia. Vogliamo sensibilizzare ed invitare i cittadini a sostenere i nostri esercenti anche con un piccolo gesto: un aperitivo con qualche amico, qualche acquisto, un pranzo in uno dei nostri ristoranti, una pizza in famiglia. Non perdiamo in senso di comunità”.