Fano (PU) – “Come Movimento 5 Stelle – scrive in una nota la consigliera comunale Marta Ruggeri – abbiamo predisposto un’interrogazione che ha preso le mosse dalla notizia che tra il 4 e il 6 marzo scorsi sono state indirizzate dall’Azienda “Ospedali Riuniti Marche Nord” agli operatori del 118 due lettere in cui si intimava la sospensione temporanea del trasporto ai pronto soccorso di Pesaro e Fano dei pazienti di tutte le patologie di tipo internistico, fatta eccezione per le patologie “tempo-dipendenti” perché i posti letto di terapia intensiva risultavano saturi e soprattutto le tecnologie sanitarie per la ventilazione risultavano appena sufficienti per trattare i casi di Covid-19 già in sede; inoltre si osservava in quei giorni la quotidiana occupazione di tutti i posti letto di rianimazione, oltre alla completa saturazione delle unità operative di malattie infettive, medicina di urgenza, pronto soccorso”.
“Il piano pandemico della Regione Marche – sottolineano i grillini -, redatto nelle sue linee guida nel 2007, prevedeva che nell’ipotesi dell’impatto grave di una pandemia, le terapie intensive si sarebbero trovate in difficoltà per 2 o 3 settimane, come in effetti è accaduto, considerando altresì la marcata sottodotazione dei posti letto in provincia di Pesaro Urbino, secondo il piano socio sanitario 2019/2021 recentemente approvato, pari a 2,97 posti letto per mille abitanti (di cui 50 solamente sulla carta perché congelati per la futura clinica privata di Fano), mentre il DM 70/2015 ne prevede 3,7 per mille.
È innegabile e lodevole l’abnegazione del personale sanitario in questo periodo di emergenza ed è altresì accertato che sono avvenuti diffusi contagi tra i dipendenti nelle strutture sanitarie della regione, tra cui anche a Marche Nord (secondo fonti di stampa 131, di cui 71 infermieri, 31 medici, 14 operatori socio sanitari e altri 15 addetti) e che la Regione Marche ha manifestato difficoltà e ritardi anche nella gestione dei tamponi faringei.
Anche in questo territorio nel marzo 2020 si è registrata una rilevante eccedenza di decessi tra quelli attribuiti dalle strutture sanitarie regionali al Covid-19 e un incremento abnorme della mortalità complessiva certificata dall’Istat rispetto alla media del mese del quinquennio precedente (+ 120,4% in provincia di Pesaro Urbino, + 260,5% nel comune di Pesaro, + 80,6% nel comune di Fano)”.
“Recentemente – incalzano – il sindaco sui mass e social media ha assunto l’impegno di ‘spendersi affinché quanto accaduto non si ripeta’. Al di là della facile retorica, vorremmo capire che cosa ha concretamente deciso di fare il nostro primo cittadino che finora ha solo avallato le sconsiderate scelte del Pd regionale in tema di sanità. Questa è una operazione di verità che dobbiamo ai nostri concittadini venuti a mancare la cui memoria va sì onorata con cerimonie, ma soprattutto con il nostro impegno affinché tutto ciò non accada davvero mai più. Abbiamo rivolto perciò al sindaco domande puntuali per individuare le falle di una organizzazione che non ha funzionato a dovere e far emergere le responsabilità politiche e amministrative che hanno portato a questa tragedia collettiva annunciata. Ad oggi il Gores parla per la nostra provincia di 502 decessi pari al 53% delle vittime dell’epidemia nelle Marche (948), 73 dei quali fanesi, con un tasso di mortalità sui casi positivi accertati dalla Regione (6.421) del 14.8 %. Il 29% dei decessi si è registrato nell’azienda “Ospedali Riuniti Marche Nord””.