Fano (PU) – Si chiama “Zero Coda” ed è il servizio on line lanciato dalla Regione Marche per effettuare prenotazioni o ritirare referti.
A detta di Stefano Pollegioni di Nuova Fano però, il servizio sta creando grave malcontento tra gli utenti. “Da lunedì 8 luglio non si può entrare al Santa Croce per accedere ai servizi del centro prelievi, ritiro referti, radiologia e Cup. L’unico modo per poterlo fare è accedere online ad una piattaforma. Al presidente della Regione però, sfugge il fatto che non tutti sono così tecnologici e i primi a pagarne le conseguenze sono soprattutto le persone anziane. Capisco che siamo in emergenza Covid 19 e che le regole di contenimento e distanziamento sociale sono importanti ma davvero non c’era un modo diverso almeno per agevolare coloro che vivono questa difficoltà?”
Pollegioni poi torna sulle polemiche legate al Cup: “Gli sportelli a Fano sono aperti fino alle 19.15, con una pausa di un’ora per il pranzo. Per accedere allo sportello, dove poi presentarsi fisicamente e prenotare una prestazione, bisogna prima prendere un appuntamento attraverso il sistema online.
Un sistema che gestisce gli utenti con uno stacco di mezz’ora (un tempo troppo lungo in cui spesso l’unico operatore dello sportello si gira la cosiddette dita in attesa del prossimo), un tempo che permetterebbe di gestire almeno due utenti ogni mezzora anziché uno. Purtroppo accade anche che quell’utente, dopo tante peripezie online, arrivato finalmente allo sportello si sente dire che l’agenda della prestazione sanitaria richiesta è temporaneamente chiusa ed ecco la miccia che fa esplodere tutta la rabbia già interiorizzata per la difficoltà di chi ha bisogno di curarsi.
Dobbiamo far notare che anche i numeri telefonici del laboratorio analisi e per la prenotazione Risonanza M agnetica/Tac sono disponibili per poche ore al giorno e per questo vengono presi d’assalto infatti sono sempre occupati”.
“E’ grave, a causa di una sanità pubblica che non decolla, dover dire che per fortuna abbiamo i laboratori privati , alcuni convenzionati, stracolmi di persone bisognose la cui disperazione li costringe a fare file lunghissime che mettono, però, a rischio loro incolumità”.