

Fano (PU) – L’associazione Lupus in Fabula tuona sull’argomento itinerari ciclabili della città, riferendosi in particolare alla pista dell’Arzilla delineando le problematiche annesse. Lo fa chiedendo all’amministrazione comunale dei chiarimenti.
“Secondo il Piano – specifica Lupus in Fabula – degli Itinerari Ciclabili (tav.2 inquadramento generale – stato di progetto) il vialetto, recentemente allargato con modifica dell’inclinazione della scarpata e la capitozzatura delle tamerici esistenti, che corre tra la ferrovia e gli stabilimenti balneari a nord della foce dell’Arzilla, è una “pista ciclabile esistente”.
“Tutti sanno – sottolineano – che sulle piste ciclabili possono circolare le biciclette e al massimo pedoni. Invece a ben vedere questo percorso è soprattutto una strada, non solo perché non c’è nessun cartello che indichi la sua natura di pista ciclabile, ma soprattutto perché è percorsa indistintamente da moto e auto, le quali poi parcheggiano sulla striscia di sabbia vicino alla scarpata. Ma ciò non è strano in una città dove si spendono centinaia di migliaia di euro per fare ciclabili larghe come strade sull’arenile (vedi Pontesasso-Torrette) oppure si trasforma ciò che nel suddetto Piano è un percorso naturale o greenway in una ciclabile urbana larga quattro metri (vedi torrente Arzilla)”.
“Comunque sia – evidenziano ancora – noi pensiamo che per il percorso in parola si possa trovare una soluzione per evitare la commistione di mezzi a motore, biciclette e pedoni, ed evitando possibili incidenti a danno di questi ultimi. Basterebbe riservare al parcheggio delle moto solo il primo tratto del percorso (oppure, ancor meglio, realizzare tale parcheggio a monte della ferrovia), e destinare la gran parte della ciclabile al transito e sosta solamente di biciclette e pedoni. Alle auto andrebbe invece consentito solo il carico e scarico ma non la sosta. Ci auguriamo che questa proposta, una volta tanto, trovi la giusta attenzione dell’amministrazione comunale”.
Ciclabile Arzilla
Ciclabile Arzilla