SALTARA – L’idea di fondere i 4 comuni dell’Unione Valle del Metauro in un unico comune come sostenuto da Marta Falcioni, sindaco di Serrungarina, non scalda troppo gli abitanti di Calcinelli e Saltara. La maggiora parte di loro preferisce mantenere la propria identità sia territoriale che statutaria. “Sono scettico su un’eventuale fusione con altri comuni – Valentino Bertiboni – più siamo più confusione ci sarebbe. Già vediamo che con questo asset si fa fatica a garantire i servizi, figuriamoci se aumentassero i cittadini da servire”. Angela Mantice non è originaria di Saltara, ma ci vive da 8 anni. “Abito in via Caduti sul Lavoro, siamo spesso al buio e non abbiamo dei grandi servizi. Non vedo la fusione con altri comuni una soluzione a tutti i mali”.
Per Marino Terenzi non è indispensabile unirsi al altre realtà limitrofe visto che “questa amministrazione sta facendo un ottimo lavoro. Nonostante la crisi sia pungente, il Comune sta rispondendo in maniera positiva. Meglio rimanere così come siamo”. Per Anna Maria Sanchioni annettersi ad altri comuni significherebbe “perdere la propria identità territoriale. Non può essere tutto fatto per uno solo scopo economico, capisco che ci sarebbero delle ricadute economiche vantaggiose ma la nostra realtà culturale e storica ha un grande valore”. Davide Reno, nonostante sia di Cartoceto ha un’attività commerciale a Calcinelli ed è convinto “che non ci sarebbero dei vantaggi sostanziosi andando ad unirsi con altri, pertanto meglio rimanere così”. Di tutt’altro avviso Giorgio Lavoratornovi che considera la fusione come una strategia positiva poiché “unendo le forze, si manterrebbe una certa qualità dei servizi. Non ha più senso tenere paesini di 2000 abitanti che non hanno più incidenza e un ruolo strategico”.
Gli fa eco Giuliano Antonioni che punta sulla necessità di “mettere a sistema le forze. Per avere risorse bisogna allentare il patto di stabilità, in questo modo si può progettare. L’importante è avere alla base di questo progetto la necessità di gestire in un migliore modo le risorse poiché non si possono vedere dipendenti comunali che non producono come dovrebbero”.
Nella foto, da sinistra a destra: Valentino Bertiboni; Marino Terenzi; Giorgio Lavoratornovi; Giuliano Antonioni; Anna Maria Sanchini; Davide Reno