Fano (PU) – Contattava i ragazzini, tra i 13 e i 16 anni, tra cui almeno 6 fanesi e 2 di origine albanese, utilizzando il suo profilo Facebook in cui compariva con il nome “Giulio”, dava loro appuntamento in un parco nella zona del Flaminio e poi li faceva salire sulla sua auto, destinazione Roncosambaccio dove, in una villa privata o in un casolare abbandonato, dopo averli fatti ubriacare con vodka e spritz abusava sessualmente di loro pagandoli con soldi e, a volte, solo con sigarette.
Condannato a 8 anni di reclusione con rito abbreviato Ulian Hasa, 40enne albanese sposato e con un figlio, per i reati di prostituzione minorile, violenza sessuale ai danni di minorenni, anche di età inferiore ai 14 anni, corruzione di minorenni e violenza privata. L’operazione è stata portata a termine dagli agenti del Commissariato di Fano coordinati dal vice questore aggiunto Stefano Seretti che durante un controllo fatto nel luglio scorso nel parco del Flaminio avevano segnalato 3 giovani tra i 13 e i 15 anni completamente ubriachi.
Poteva finire lì. Invece il “fiuto” dei poliziotti ha dato il via all’attività investigativa che ha portato poi all’arresto, in flagranza di reato, dell’uomo.
Gli agenti hanno infatti ascoltato il racconto del più giovane, un adolescente fanese talmente stordito dall’alcool che aveva difficoltà persino a parlare e camminare. L’adolescente ha iniziato a raccontare alcuni dettagli della sua giornata. Poche parole sono bastate agli agenti per intuire un quadro torbido di violenze a abusi. Una storia iniziata a gennaio scorso che ha coinvolto una decina di minori indotti a prostituirsi per piccole somme di denaro. Al primo incontro la cifra era più alta, 20 euro poi, il prezzo di volta in volta calava, fino ad arrivare a 3 euro o a poche sigarette. Gli agenti, dopo approfondite indagini, hanno individuato il casolare di Roncosambaccio dove stavano avvenendo gli abusi e hanno arrestato in flagranza di reato l’uomo.
Con la sentenza di condanna in 1° grado il giudice ha anche disposto l’espulsione con accompagnamento alle frontiere al termine dell’espiazione della pena.